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Vescovi Usa, nuovo Rapporto su abusi: in aumento le denunce

Basato sugli audit condotti dallo studio legale StoneBridge Business il 17.mo Rapporto è presentato dal Segretariato per la protezione dei bambini e dei giovani della Conferenza episcopale statunitense e copre il periodo compreso tra il 1.mo luglio 2018 e il 30 giugno 2019

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

4.434 denunce di abusi, in deciso aumento rispetto all’anno precedente, 37 denunce di minorenni, oltre 2.6 milioni di accertamenti sui trascorsi del personale ecclesiastico e laico dipendente dalla Chiesa. Sono alcune delle cifre contenute nel 17.mo Rapporto annuale presentato dal Segretariato per la protezione dei bambini e dei giovani della Conferenza episcopale degli Stati Uniti (Usccb) sui casi di abuso e sull’attuazione della cosiddetta “Carta di Dallas” varata dai vescovi americani nel 2002 in risposta al primo emergere dello scandalo pedofilia.

Il nuovo rapporto è basato sugli audit condotti dalla StoneBridge Business Partners, conosciuto studio legale con sede a Rochester, nello Stato di New York, e comprende anche un’indagine compiuta dal Cara, il Centro di ricerca per l'apostolato della Georgetown University.  

Netto aumento delle denunce 2018-2019

Il primo dato che emerge dal documento, che copre il periodo dal 1.mo luglio 2018 al 30 giugno 2019, è il netto aumento di denunce di abusi rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente: in tutto 4.434, presentate da 4.220 persone oggi adulte. Un aumento – precisa un comunicato della Usccb – riconducibile in parte a nuove denunce che si sono aggiunte durante processi, programmi di risarcimento e procedure fallimentari in corso. 37 invece le denunce di persone ancora minorenni, di cui 8 accertate, 7 non fondate, 6 con prove insufficienti, 12 ancora in fase di accertamento, 3 riguardanti ordini religiosi e 1 riferita a un’altra diocesi.

Nello stesso periodo preso in esame le diocesi ed eparchie americane hanno aiutato e dato sostegno psicologico a 1.138 nuove vittime con le loro famiglie. Insieme a loro hanno continuato ad essere assistite 1.851 vittime e familiari che hanno denunciato gli abusi in audit precedenti.

Nel 2019 sono state poi condotte oltre 2.6 milioni verifiche sui trascorsi di esponenti del clero, personale e volontari che lavorano per la Chiesa. Inoltre, 2,6 milioni gli adulti e 3,6 milioni i bambini e giovani sono stati coinvolti in programmi di informazione e sensibilizzazione per aiutare a riconoscere e denunciare casi di abuso.

Le misure delle Diocesi

Il rapporto prende in esame anche come le diocesi stanno implementando le misure previste dalla “Carta di Dallas”. Dalle ispezioni effettuate in 64 tra diocesi ed eparchie e dall’esame dei dati forniti da altre 130 diocesi, solo tre sono risultate parzialmente inadempienti: sono la diocesi di Oakland, l’arcieparchia di Filadelfia degli Ucraini e la diocesi di San Tommaso dei siro-malabaresi. Tre eparchie non hanno invece partecipato agli audit: quella siro-malankarese di Santa Maria Regina della Pace, quella di San Pietro Apostolo di San Diego dei Caldei e quella di San Nicola degli Ucraini di Chicago. 

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25 giugno 2020, 20:31