Tanzania, riaprono le scuole. Chiesa impegnata su salute e prevenzione
Lisa Zengarini - Città del Vaticano
Dopo quasi tre mesi di chiusura a causa dell’emergenza Coronavirus, in Tanzania riapriranno domani 29 giugno le scuole con tutte le precauzioni necessarie per prevenire il contagio. La decisione è stata annunciata a metà giugno dal Presidente John Magufuli durante lo scioglimento del Parlamento in vista delle elezioni del prossimo mese di ottobre. La Tanzania è così il primo Paese dell’Africa orientale a riaprire le scuole. A spingere alla decisione, il significativo calo dei contagi in queste ultime settimane che tuttavia - ha avvertito Magufuli - non deve fare abbassare la guardia.
Misure di sicurezza e protezione
In vista della riapertura - informa il blog dell'Amecea, l’Associazione dei membri delle Conferenze episcopali dell'Africa orientale - diverse diocesi tanzaniane hanno cominciato ad organizzarsi per garantire una ripresa in sicurezza per studenti e insegnanti, in particolare attraverso la distribuzione di dispositivi di protezione personale (Dpi), prodotti igienizzanti, mascherine e termometri a infrarossi. È il caso della diocesi di Geita che ha distribuito dispositivi sanitari per un valore complessivo di 10mila dollari. Ma il vescovo locale, monsignor Flavian Kassala, punta anche alla sensibilizzazione e responsabilizzazione degli studenti. In particolare, esorta gli insegnanti ad incoraggiare gli alunni a rispettare le norme igieniche, lavandosi spesso le mani ed evitando di toccarsi il naso e gli occhi.
Ancora ferme le attività di culto
Intanto, nonostante l’allentamento delle misure da parte delle autorità, la Conferenza episcopale della Tanzania (Tec) non ha ancora autorizzato la ripresa delle attività di culto e pastorali. I vescovi non hanno diffuso alcuna dicharazione collegiale in questo senso, ha precisato il portavoce della Tec, padre Chesco Msaga, smentendo le notizie diffuse da alcuni media locali secondo cui la Chiesa cattolica avrebbe già ripreso la sua sua attività ordinaria.
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