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Nasce la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia

“Una risposta opportuna al grido dei poveri e della sorella madre Terra”: è quanto si propone di essere la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia

Isabella Piro - Città del Vaticano

Istituito durante un’apposita Assemblea, che si è svolta via web tra il 26 e il 29 giugno, il neo organismo - informa una nota - vuole essere “uno strumento efficace” per concretizzare molte delle proposte emerse dal Sinodo speciale per la regione panamazzonica, svoltosi in Vaticano nell’ottobre 2019. L’auspicio è anche quello di poter diventare “un ponte che animi altre reti e iniziative ecclesiali e socio-ambientali a livello continentale e internazionale”.

La vocazione della neo-Conferenza

La scelta della data di istituzione della neo-Conferenza non è casuale: il 29 giugno, infatti, si celebra la Solennità dei Santi Pietro e Paolo. E ciò conferma la vocazione del nuovo organismo di “porsi al servizio della Chiesa, della sua opzione profetica e della sua azione missionaria in uscita”. “Ci sembra - prosegue la nota - che la nascita di questa Conferenza ecclesiale sia un atto di speranza, unito al magistero di Papa Francesco, che ha accompagnato da vicino tutto il processo”. Ma non solo: la Conferenza ecclesiale dell’Amazzonia vuole essere anche una proposta concreta “in questi tempi difficili ed eccezionali per l’umanità, mentre la pandemia colpisce con forza la regione panamazzonica e le realtà di violenza, esclusione e morte contro il bioma e i popoli che lo abitano reclama un’urgente quanto imminente conversione integrale”.

L'unità nella diversità

L’organigramma del nuovo organismo riflette, in particolare, “l’unità nella diversità della Chiesa e la sua chiamata a una sempre maggiore sinodalità”: come presidente è stato eletto il cardinale Claudio Hummes, arcivescovo emerito di San Paolo, in Brasile; il vicepresidente è invece monsignor David Martínez de Aguirre Guinea, vicario apostolico di Puerto Maldonado, in Perù. Per il Comitato esecutivo sono stati scelti monsignor Eugenio Coter, vicario apostolico di Pando, in Bolivia, come vescovo rappresentante delle Conferenze episcopali del territorio amazzonico, insieme alle presidenze degli organismi ecclesiali regionali: Celam (Consiglio episcopale latinoamericano), Repam (Rete ecclesiale panamazzonica), Clar (Confederazione latinoamericana dei religiosi), Caritas America Latina e Caraibi. Designati, inoltre, tre rappresentanti dei popoli originari: Patricia Gualinga del popolo kichwa-Sarayakú (Ecuador); sr. Laura Vicuña Pereira del popolo Kariri (Brasil), e Delio Siticonatzi del popolo Asháninka (Perú).

Promuovere la sinodalità e la sua applicazione

In questo modo, si raccolgono due istanze emerse dal Sinodo speciale per l’Amazzonia: la prima, riportata nel Documento finale, chiede di “creare un organismo episcopale che promuova la sinodalità tra la Chiesa della regione panamazzonica, che aiuti a delineare il volto amazzonico della Chiesa e che continui nell’impegno di trovare nuovi cammini per la missione evangelizzatrice (n. 115). La seconda, invece, è espressa da Papa Francesco nella sua Esortazione apostolica post-sinodale “Querida Amazonia” ed è l’auspicio “che i pastori, i consacrati, le consacrate e i fedeli laici dell’Amazzonia si impegnino nell’applicazione” del lavoro sinodale. (n.4)

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30 giugno 2020, 10:36