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Laudato sì, 42 istituzioni religiose ritirano investimenti in energia fossile

La settimana dedicata alla cura del Creato, nel quinto anniversario della pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco, si è aperta con la dichiarazione di 42 istituzioni religiose di diverse confessioni che hanno annunciato il loro disinvestimento finanziario dai combustibili fossili

Alessandro Di Bussolo - Città del Vaticano

Impegno concreto, in un’azione di grande impatto politico ed economico e approfondimento delle radici spirituali dell’impegno a difesa del Creato. Si è aperta così la “Settimana Laudato sì”, promossa dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale, alla vigilia dell’anno dedicato alla cura del Creato, nel quinto anniversario della pubblicazione dell’enciclica di Papa Francesco sull’ecologia integrale. Quarantadue istituzioni religiose di varie confessioni, cattolici, metodisti, anglicani e buddisti, in 14 Paesi, hanno annunciato, in una dichiarazione comune di intenti, il loro disinvestimento finanziario dai combustibili fossili.

Il dibattito on-line sull’ “Eco-spiritualità”

E su Zoom il Movimento cattolico globale per il clima (Gccm) ha organizzato un dibattito su "Eco-spiritualità: approfondire la nostra comunione con il creato", per riflettere sui fondamenti spirituali dell’impegno per proteggere la nostra casa comune. La relatrice principale è stata Mary Evelyn Tucker, che ha co-fondato e guida il Forum di Yale su religione ed ecologia, che “informa e ispira le persone a preservare, proteggere e ripristinare la comunità terrestre”. I doni dello spirito, spiegano gli organizzatori, “sono veramente necessari per vincere le sfide che affrontiamo e la nostra fede è una forza trasformatrice per il bene”.

Dopo la pandemia, una ripresa a basso contenuto di carbonio

Ma il Gccm è anche il promotore tra i cattolici della campagna di disinvestimento dai combustibili fossili, la prima sottoscritta da un numero così alto di organizzazioni confessionali nell’ambito della difesa ambientale, che chiedono ai governi di tutto il mondo, “impegnati a sostenere le loro economie con vasti piani di intervento pubblici, di pensare al lungo termine, puntando a una ripresa che sia a basso contenuto di carbonio e più giusta”.

Il video della campagna di disinvestimento dai combustibili fossili

Le compagnie petrolifere non rispettano l’Accordo di Parigi

“Quello della cura della casa comune  - denuncia il Movimento in un comunicato - è un tema che l’emergenza sanitaria e quella economica e sociale all’orizzonte rischiano di fare passare in secondo piano, mentre l’Accordo di Parigi sul clima continua ad essere disatteso”. Lo conferma un recente rapporto della ong cristiana britannica Operation Noah, secondo il quale nessuna delle grandi multinazionali del petrolio ha finora rispettato gli obiettivi fissati dalla Cop21 nel 2015.

Anche investimenti in società rispettose di ambiente e giustizia

Ma le comunità di fede non stanno a guardare. Solo nell’ultimo mese, ricorda il Gccm, “21 organizzazioni cattoliche con un patrimonio totale pari a 40 miliardi di dollari si sono impegnate ad investire in società che hanno sottoscritto il Catholic Impact Investing Pledge, l’impegno a rispettare gli insegnamenti gli sociali della Chiesa sulla protezione dell’ambiente e la giustizia sociale nei loro piani di investimento”.

Dopo il Covid-19, serve uno stile di vita più sostenibile

E la nuova iniziativa interreligiosa comune vuole “incoraggiare i governi di tutto il mondo a promuovere politiche che vadano in questa direzione per consentire nel dopo-Coronavirus una ripresa ‘completa e resiliente’”. Come sottolinea il reverendo Rowan Williams, ex primate della Chiesa anglicana “L’attuale crisi sanitaria ha evidenziato più che mai la necessità di un’azione internazionale coerente di fronte a una minaccia globale”. Quindi anche nel “prendere misure pratiche ed efficaci per ridurre la nostra dipendenza letale dai combustibili fossili”. Dello stesso tenore il giudizio di padre Endra Wijayanta, direttore della Commissione per la Giustizia, la Pace e l’integrità del Creato dell’arcidiocesi di Semarang, in Indonesia: “Questa pandemia è il momento giusto non solo per riflettere, ma anche per agire” fermando “la spirale ecologica di morte” e “intraprendendo la strada di uno stile di vita più sostenibile”.

Finamore: 42 adesioni, un grande segno di speranza

Di questo parliamo con Daniela Finamore, coordinatrice della campagna per il Movimento cattolico globale per il clima, che ci ricorda come il movimento del disinvestimento dai combustibili fossili si è avviato nelle università americane, ed è poi diventato un movimento globale con attori religiosi e non, laici, università e fondazioni. Il Movimento cattolico globale per il clima, dal 2016, segue questa campagna nell'ambito della comunità cattolica:

Ascolta l'intervista a Daniela Finamore (Gccm)

R. - Essenzialmente chiediamo alle istituzioni cattoliche di prendere una decisione pubblica di disinvestimento dai combustibili fossili. E quest'anno, nell'ambito della settimana Laudato Sì, e nel contesto di crisi in cui ci troviamo, questa dichiarazione di disinvestimento da parte di 42 istituzioni religiose assume una rilevanza particolare. Perché tramite questa dichiarazione comune le istituzioni religiose vogliono pubblicamente dimostrare che è questo il momento opportuno per guardare avanti in maniera sostenibile e non tornare alla normalità di quei tipi di investimenti che realtà hanno danneggiato e continuano a danneggiare il Creato e la nostra casa comune. Si tratta del più ampio annuncio di disinvestimento finora ottenuto da parte di istituzioni religiose e ne siamo molto fieri. Questo è un chiaro segno di speranza: siamo tutti sottoposti a limitazioni logistiche, è un momento di stress, un momento di recessione economica e questo grande segnale di speranza, questo grande segnale positivo nell'andare avanti che è  venuto dalle istituzioni religiose é per noi un ulteriore stimolo a promuovere sempre di più il messaggio della Laudato Sì, e l’impegno nei confronti del Creato

Ma si tratta solo di ritirare investimenti finanziari o anche di buone pratiche, come l'uso di auto non inquinanti nelle proprie attività?

R. – La campagna per il disinvestimento è limitata agli investimenti finanziari, e quindi le istituzioni prendono un impegno, di solito di cinque anni, a rivedere i propri investimenti e a disinvestire da eventuali investimenti in compagnie di combustibili fossili. Ma questa campagna è all'interno di un programma più ampio che anche il Movimento cattolico globale per il clima promuove. Sulla dimensione degli stili di vita, sicuramente lavoriamo con le istituzioni cattoliche per stimolare l’adozione di uno stile di vita sostenibile nell'ambito delle comunità parrocchiali, diocesane e dei movimenti ecclesiali.

Una foto dal video della campagna "We're divesting"
Una foto dal video della campagna "We're divesting"

Sembra che voi riteniate che le multinazionali del petrolio non rispetteranno mai gli obiettivi dell'accordo di Parigi. E’ così?

R. – Abbiamo messo in evidenza questo rapporto di Operation Noah, ong cristiana britannica, nel quale è dimostrato che nessuna delle maggiori compagnie petrolifere attualmente sta seguendo gli obiettivi fissati dagli accordi di Parigi, Non è una condanna, ma piuttosto un modo per spronare le multinazionali. Con il momento del disinvestimento noi intendiamo favorire una giusta transizione energetica. Sappiamo che le compagne dei combustibili fossili danno lavoro a milioni di persone, e quello che noi chiediamo non è la chiusura di queste compagnie e il licenziamento delle persone che lavorano nel settore. Ma è chiaro che il futuro è in un’altra direzione e la gran parte delle compagnie petrolifere attualmente stanno adottando politiche di “green washing” piuttosto che aderire in maniera corretta agli obiettivi dell'accordo di Parigi.

In cosa consiste invece il Catholic impact investing pledge?

R. - E’ stato fondato nel 2014 come una piattaforma di connessione tra diversi soggetti cattolici interessati a fornire un impatto positivo attraverso i propri investimenti. Questa piattaforma adesso si è allargata, e comprende anche ordini religiosi, diocesi, fondazioni e non soltanto negli Stati Uniti. Le istituzioni cattoliche, sottoscrivendo questo impegno si compromettono per investire i propri fondi in investimenti che creino un impatto positivo a livello sociale e ambientale sul territorio. Noi invitiamo le istituzioni cattoliche a non investire in determinati settori, ma siamo ben consapevoli che altrettanto importante è la parte relativa all'investimento. Per questo promuoviamo la sottoscrizione del Catholic impact investing pledge, perché riesci a mettere in connessione diversi soggetti religiosi cattolici, che sono interessati a creare un valore positivo attraverso il proprio investimento.

Una foto dal video della campagna "We're divesting"
Una foto dal video della campagna "We're divesting"

Veniamo al Forum di oggi. Voi volete partire quindi dalle basi, dai fondamenti spirituali del nostro impegno ecologico come cristiani?

R. - Cerchiamo di invitare i cattolici di tutto il mondo a rivivere la dimensione spirituale del nostro rapporto con il creato. Una dimensione di armonia, di comunione, nella quale dobbiamo sentirci tutti connessi con i nostri vicini, e con tutto il creato. Oltre ad invitare le istituzioni e gli individui cattolici a prendere delle decisioni concrete e profetiche, come utilizzare un'automobile elettrica e rivedere i propri investimenti, è altrettanto necessario e direi che è alla base di tutto, anche riflettere e approfondire il nostro rapporto con il creato. Per questo il forum è un passaggio fondamentale in questo percorso della settimana Laudato Sì, nel quale invitiamo tutti i credenti a riflettere sul modo migliore in cui possiamo vivere a livello concreto, nella nostra dimensione di vita comunitaria e individuale, ma anche nella nostra dimensione spirituale, il rapporto con il creato.

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Tavole dal video che promuove il disinvestimento dall'energia fossile
19 maggio 2020, 16:39