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Covid. I vescovi dell’area amazzonica chiedono urgenti misure

I 67 vescovi titolari delle diocesi brasiliane che insistono nell’area amazzonica hanno affidato ad un documento ufficiale tutta la loro preoccupazione nei confronti degli effetti che la pandemia sta provocando nelle comunità locali

Davide Dionisi - Città del Vaticano

Dati allarmanti a causa della pandemia e le popolazioni locali, soprattutto quelle indigene, come pure i nuclei residenti alle periferie delle grandi città, necessitano di assistenza e di cure appropriate. Lo riferisce una nota dei vescovi titolari delle diocesi brasiliane che insistono nell’area amazzonica.

L'appello dei vescovi

La nota della Commissione episcopale per l'Amazzonia della CNBB è indirizzata al governo federale, al congresso nazionale, ai governi statali e alle assemblee legislative. “La regione ha un numero limitato di presidi ospedalieri, il più basso del paese” scrivono i presuli che hanno voluto lanciare il loro accorato appello in più lingue. Tukano (idioma locale ndr) compreso.

I numeri del contagio in Amazzonia

Il comunicato è articolato in 13 punti e chiede “di effettuare innanzitutto test sierologici e tamponi alle comunità indigene per adottare le misure necessarie di isolamento e prevenzione. Inoltre è necessario” secondo la Commissione della CNBB “rafforzare le misure di controllo contro la deforestazione e l’estrazione mineraria soprattutto nei territori protetti della foresta”. L'Amazzonia è l’area che in Brasile registra uno dei peggiori scenari, con oltre 6 mila contagiati e un tasso di mortalità tra i più alti del paese. Per quanto riguarda il dato nazionale, ad oggi in Brasile sono oltre 100 mila i contagi di coronavirus, dove si registrano 7.025 morti. Nelle ultime 24 ore, sono stati accertati 4.588 nuovi contagi e 275 nuovi decessi.

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04 maggio 2020, 16:52