Monsignor Jan Graubner, presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Ceca Monsignor Jan Graubner, presidente della Conferenza episcopale della Repubblica Ceca 

Repubblica Ceca. Monsignor Graubner eletto nuovo presidente dei vescovi

Non è la prima volta che monsignor Jan Graubner ricopre l'incarico di presidente della Conferenza episcopale ceca. Lo è già stato negli anni 2000-2010 ma, dice, il contesto politico, sociale ed economico del Paese è molto cambiato e oggi ci sono sfide nuove a cui è necessario rispondere

Roberta Barbi - Città del Vaticano

Nel corso dell'assemblea Plenaria, i vescovi della Repubblica Ceca hanno eletto il loro nuovo presidente nella persona di monsignor Jan Graubner, arcivescovo di Olomouc e metropolita della Moravia.  L'arcivescovo Graubner aveva già ricoperto questo ruolo per un decennio – dal 2000 al 2010 - mentre negli ultimi anni ne è stato il vicepresidente, carica che ora sarà ricoperta dal vescovo di Hradec Králové, monsignor Jan Vokál.

Un incarico in un contesto molto cambiato

“Oggi la situazione è diversa rispetto a vent'anni fa, quando ho accettato per la prima volta questo servizio – dichiara monsignor Graubner in un’intervista ripresa dal sito dell’episcopato ceco - allora eravamo ancora un contesto post-rivoluzionario; oggi le nuove sfide non sono solo nel campo della pastorale, che è la nostra missione principale, ma anche nel campo economico, ma forse è sotto questa pressione che emergeranno nuove cose e ci avvicineremo e cresceremo di più in relazione con il Signore”.

Nella fragilità il volto solidale della Chiesa 

Alla domanda sugli effetti che la pandemia di coronavirus avrà più direttamente sulla Chiesa, il neo presidente della Conferenza episcopale ceca risponde che “la pandemia ha dimostrato quanto le persone siano fragili davanti alla paura, alla rottura delle relazioni e alla privazione della loro libertà,  ma mostra anche il volto più solidale della Chiesa: il numero di volontari disponibili e le molte iniziative nelle parrocchie dovrebbero essere visti come un segno positivo. Apprezzo molto la dedizione dello staff della Caritas, che specie all’inizio ha lavorato quasi in assenza di protezioni”.

Ciò che conta è la vita coerente dei cristiani

“La stabilità economica dipende non solo dalla produzione e dal commercio, ma anche dalla fiducia, dalla giustizia e dalla solidarietà – prosegue l'arcivescovo - nessuna ideologia ci salverà, ma un'apertura a Dio, che si lascia amare e irradiare dentro di noi. La dottrina della Chiesa è importante, ma la vita dei cristiani è più importante, senza la quale anche una grande dottrina potrebbe diventare solo una teoria o un'ideologia. Non dobbiamo mai dimenticare - conclude monsignor Graubner - i primi cristiani che avevano il coraggio di vivere il Vangelo e non avevano paura del sacrificio. Questa era la loro forza. Oggi non dobbiamo avere paura dell'etichettatura e dell'emarginazione. Il rinnovamento cristiano della società è possibile solo se i cristiani, le famiglie cristiane, sono rinnovati”.

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29 aprile 2020, 15:19