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Myanmar: appello dei cristiani all’unità contro la pandemia

Una dichiarazione congiunta rinnova l'appello dei leader religiosi cristiani nel Paese asiatico a fare fronte comune contro il Coronavirus e all’amore reciproco.

Lisa Zengarini - Città del Vaticano 

Lavorare insieme per “combattere uniti nell’amore” l’emergenza Coronavirus “senza distinzioni di razza, casta o religione”. È l’appello lanciato dai leader delle Chiese cristiane del Myanmar in una dichiarazione congiunta diffusa dopo la notizia della denuncia alle autorità di un discusso pastore protestante canadese e di altre tre persone, per avere violato le disposizioni che vietano gli assembramenti per contenere il contagio. Il reverendo David Lah, questo il nome del pastore noto per le sue posizioni estremiste, aveva fatto già parlare di sé per un video virale in cui affermava che chi ha fede in Gesù è protetto dal Covid-19.

La dichiarazione comune

La dichiarazione, firmata da tre leader del Consiglio nazionale delle Chiese, dal cardinale Charles Bo e da monsignor John Saw Yaw Han, rispettivamente presidente e segretario generale della Conferenza episcopale del Myanmar, sottolinea che il mancato rispetto delle norme anti-Covid-19 da parte del pastore Lah ferisce buddisti, musulmani, cristiani e altri credenti: “Anche le nostre Chiese condividono il dolore con i nostri fratelli e sorelle”, affermano gli esponenti cristiani che esortano quindi tutti i fedeli all’unità e all’amore contro la pandemia. Dello stesso tenore l’appello di monsignor Marco Tin Win, arcivescovo di Mandalay che, in un messaggio per il Capodanno birmano celebrato lo scorso weekend, ha esortato i cattolici a non scrivere e condividere messaggi che offendono i sentimenti dei credenti di altri religionie e a promuovere invece “l’amore, il perdono, la solidarietà e la pazienza, pregando gli uni per gli altri e per tutti nel mondo”.

La situazione della pandemia

Gli ultimi dati parlano di 111 contagi e 5 decessi a causa del Covid-19 in Myanmar.  Molti i casi registrati a Yangon, di cui, secondo i media locali che citano le autorità, 55 legati a celebrazioni pubbliche in chiesa. Per fermare il contagio, le autorità birmane hanno quindi disposto il coprifuoco e il confinamento in casa in sette quartieri della città, ad eccezione degli operatori sanitari e dei lavoratori dei servizi essenziali. Misure analoghe sono state prese a Mandalay, Sagaing, Kachin and Myawaddy e nella capitale Naypyidaw..

L'omelia del cardinale Bo

Il Coronavirus è stato al centro dell’omelia del cardinale Bo nella Messa per la Domenica della Divina Misericordia , un'occasione - ha sottolineato - per "ritornare alla nostra umanità".  “I nostri fratelli in questo Paese hanno a lungo coltivato due virtù: quello della compassione e della misericordia  (Karuna e Metta),  considerati gli occhi della loro vita, quindi siamo uniti al popolo birmano nel nostro sacro pellegrinaggio della Misericordia-Metta”, ha  detto l’arcivescovo di Yangon.

 

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20 aprile 2020, 17:53