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Comece: bene Ue, vigilare su misure restrittive

Servre il bene comune e non far venire mai meno i diritti fondamentai: la sottolineatura arriva dai vescovi europei nelle ore in cui i Paesi dell'Unione decidono misure e piani di uscita dalla crisi sanitaria

Isabella Piro - Città del Vaticano

Vigilare sulla “necessità e proporzionalità di qualsiasi intervento politico e tecnologico che, preso nel contesto della pandemia da Covid-19, sospenda, anche temporaneamente, i diritti fondamentali”: lo chiede, in una recente dichiarazione indirizzata all’Unione Europea, il Gruppo europeo sull’etica nella scienza e nelle nuove tecnologie (Gee). Una dichiarazione accolta con favore dalla Comece (Commissione delle conferenze episcopali della Comunità Europea) che a sua volta, in una nota, scrive: “Dalla fine di febbraio 2020, l'Ue e i suoi Stati membri reagiscono alla pandemia di Covid-19 con una serie di misure precauzionali e legislative che, se da un lato mirano a tracciare e a rallentare il contagio, dall'altro tendono a limitare temporaneamente i diritti fondamentali su cui si fonda l'Unione Europea. Tali misure comprendono la chiusura delle frontiere, l'allontanamento sociale, la quarantena e l'adozione di nuovi strumenti tecnologici”. Di qui, l’appello ribadito dal Segretario generale della Comece, padre Manuel Barrios Prieto affinché l’Ue e i sui Stati membri considerino “una priorità” il fatto di “garantire il ripristino di questi diritti fondamentali non appena la situazione sanitaria lo consentirà”.

Non vengano mai meno i diritti fondamentali

In quest’ottica, il documento del Gee viene apprezzato dalla Commissione per due motivi: in primo luogo, perché sottolinea “l’importanza della vigilanza sulla necessità e la proporzionalità” delle misure restrittive anti-contagio, affinché non vengano mai meno i diritti fondamentali. Ed in secondo luogo perché esorta a “promuovere la solidarietà a livello europeo e globale". A tal proposito, la Comece invita a sostenere “specialmente quei Paesi in cui le persone soffrono di più”, facendo eco al Messaggio pasquale rivolto da Papa Francesco “Urbi et Orbi” domenica 12 aprile: “ Oggi l’Unione Europea ha di fronte a sé una sfida epocale, dalla quale dipenderà non solo il suo futuro, ma quello del mondo intero. Non si perda l’occasione di dare ulteriore prova di solidarietà, anche ricorrendo a soluzioni innovative. L’alternativa è solo l’egoismo degli interessi particolari e la tentazione di un ritorno al passato, con il rischio di mettere a dura prova la convivenza pacifica e lo sviluppo delle prossime generazioni”.

Servire il bene comune

“In un momento così storico e fragile – conclude la nota - la Comece invita le autorità europee e nazionali a servire il bene comune condividendo informazioni, esperienze, innovazioni e risorse, e a basare ogni decisione politica, soprattutto se di carattere restrittivo, sui principi della fiducia, della trasparenza, della responsabilità e dello Stato di diritto”.

Il Gruppo europeo sull’etica nella scienza e nelle nuove tecnologie è un organo di consulenza ai governi su temi politici ed etici in cui questioni relative ai diritti sociali ed etici fondamentali si intrecciano con lo sviluppo scientifico-tecnologico. Il Gee raccoglie esperti, dall’Europa e dal mondo, nel campo delle scienze naturali, sociali e umane, della filosofia, dell’etica e del diritto. 

 

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22 aprile 2020, 13:41