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Un senza dimora in una via centrale di Torino Un senza dimora in una via centrale di Torino 

Caritas italiana: con il Covid-19 crescono i poveri. In atto la "fantasia della carità"

A fronte di una richiesta di sostegno non solo materiale in deciso aumento, la Caritas moltiplica in Italia la sua offerta di servizi, in collaborazione con le diocesi. Domani, 25 aprile, l'evento nazionale #IoRestoLibero, per sostenere la Caritas stessa e la Croce Rossa con una raccolta fondi "perché non siano i poveri a pagare il prezzo più alto della crisi"

Adriana Masotti-  Città del Vaticano

Sono allarmanti i dati che emergono da una prima rilevazione nazionale realizzata da Caritas Italiana sulla povertà in Italia: il numero dei poveri che sono costretti a rivolgersi ai Centri di ascolto e ai servizi delle Caritas diocesane, è aumentato in media del 114% rispetto al periodo precedente il coronavirus. Settanta le Caritas diocesane monitorate in tutto il territorio, corrispondenti ad un terzo del totale cioè 218. Con tutte, comunque, la Caritas ha intensificato i contatti fin dall’inizio dell’emergenza sanitaria, a cominciare da quelle del nord.

Necessità economiche, psicologiche e di salute

“Le Caritas diocesane interpellate – si legge nel comunicato diffuso oggi - hanno evidenziato nella quasi totalità dei casi, un aumento nelle segnalazioni dei problemi di occupazione/lavoro e di quelli economici. Il 75,7% di esse segnala anche un incremento dei problemi familiari, il 62,8% di quelli d’istruzione, il 60% di salute, anche in termini di disagio psicologico e psichico, e in termini abitativi. Vengono poi indicati anche nuovi bisogni, come quelli legati a problemi di solitudine, relazionali, anche con risvolti conflittuali, ansie e paure, disorientamento e disinformazione”. In aumento anche le richieste di alimenti e di beni di prima necessità, di aiuti economici per poter fare la spesa o pagare bollette e affitti, opportunità di lavoro e alloggio. Richiesta anche l’assistenza per l’accesso alle misure di sostegno messe in campo in questo particolare momento dal governo, attraverso la compilazione delle apposite domande. Quanto alle mascherine di protezione e i guanti, la Caritas italiana fa sapere di averne già distribuiti a circa 40.000 persone.

Nuovi servizi e forme di sostegno

Sull’onda delle parole di Papa Francesco che spesso ha invitato “ alla fantasia della carità”, l’organismo ecclesiale ha attivato, si legge ancora nel comunicato, “nuovi servizi legati all’ascolto e all’accompagnamento telefonico con circa 15mila contatti registrati in poche settimane dalle Caritas diocesane coinvolte nella rilevazione, la trasformazione della fornitura dei pasti in modalità da asporto o con consegne a domicilio, la fornitura di dispositivi di protezione individuale e igienizzanti, le iniziative a supporto della didattica a distanza con la fornitura di tablet, pc, il sostegno a famiglie nomadi, giostrai e circensi, l'assistenza ai senza dimora rimodulata per garantire gli standard di sicurezza, nonché l’acquisto di farmaci e prodotti sanitari”.

Progetti inediti e nuovi alloggi per i senza dimora

Tra le iniziative inedite quella denominata #TiChiamoIo, per offrire la vicinanza, attraverso il telefono, alle persone accompagnate nei centri di ascolto, e il progetto "Message in a bottle" che recapita assieme, ai pasti da asporto, messaggi e poesie da parte della cittadinanza, a cui collaborano anche molte strutture afferenti alle Chiese diocesane e destinate a medici e/o infermieri, persone in quarantena e senza dimora. Per quest’ultimi, ad oggi, sono state messe a disposizione della Protezione civile e del Sistema Sanitario Nazionale, da parte di 48 diocesi, ben 68 strutture per quasi 1.450 posti. A queste si sommano altre 45 strutture, per oltre 1.000 posti in 33 Diocesi, per persone in quarantena e/o dimesse dagli ospedali e più di 64 strutture per oltre 1.200 posti in 42 diocesi per l’accoglienza aggiuntiva di persone senza dimora, oltre all’ospitalità residenziale ordinaria.

Don Soddu: eliminare le cause della poverà

Commentando questi dati e con un pensiero al 75.esimo anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo che “ha fatto da presupposto a un riscatto morale e sociale dell’Italia nel Dopoguerra” don Francesco Soddu, direttore di Caritas Italiana, ricorda – si legge nel testo diffuso oggi dall’organismo - “l’esortazione del Concilio Vaticano II alla libertà e alla dignità di ogni persona bisognosa: ‘Non avvenga che si offra come dono di carità ciò che è già dovuto a titolo di giustizia’, e ancora: ‘Si eliminino non soltanto gli effetti ma anche le cause dei mali’. E conclude: “ Un ammonimento valido per l’oggi, perché non siano i poveri, gli ultimi, gli emarginati e gli indifesi a pagare il prezzo più alto della crisi”. Infine il comunicato annuncia che domani 25 aprile si svolgerà #IoRestoLibero, la campagna nazionale che sostiene Croce Rossa e Caritas Italiana con una raccolta fondi tramite la piattaforma "GoFundMe". Ma si può contribuire con diverse  altre modalità, come informa il sito della Caritas: www.caritas.it.

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24 aprile 2020, 16:37