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Religiose del Perù Religiose del Perù   (AFP or licensors)

Pandemia, dal Celam una “parola di speranza” per tutta la Chiesa

Rassicurazioni e vicinanza a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici e comunità cristiane di fronte alla difficile situazione generata dalla rapida espansione del Covid-19, nel messaggio inviato sui social dal Consiglio episcopale dell’America Latina e dei Caraibi

Isabella Piro - Città del Vaticano 

Una parola di speranza”: si intitola così il messaggio che la presidenza del Celam (Consiglio episcopale dell’America Latina e dei Caraibi) ha pubblicato sul suo sito web per incoraggiare tutte le Chiese della regione di fronte all’emergenza sanitaria scatenata dal diffondersi del “coronavirus”. “Esprimiamo la nostra vicinanza a vescovi, sacerdoti, religiosi e religiose, laici e comunità cristiane di fronte alla difficile situazione generata dalla rapida espansione della Covid-19”, si legge nel documento.

La cultura dell'incontro

Nello specifico, i vescovi e i sacerdoti vengono incoraggiati “a rafforzare creativamente la ‘cultura dell’incontro’ attraverso gli spazi virtuali che la tecnologia permette oggi”, così da “accompagnare comunque il popolo di Dio” con la celebrazione quotidiana della Messa. Le celebrazioni con la partecipazione fisica dei fedeli, infatti, sono state sospese per evitare i contagi. Su chi, invece, è impegnato a stare “fisicamente accanto ai malati, ai senzatetto ed ai migranti”, il Celam invoca la protezione del Signore e la conferma dello Spirito Santo, “attraverso parole di forza, conforto e speranza, per i loro gesti concreti di carità”.

Preghiera e gratitudine vengono assicurate ed espresse anche per i laici, soprattutto “per la comprensione” da loro dimostrata “in questi momenti eccezionali”. A loro, il Celam ricorda che, nonostante l’accesso ai luoghi di culto sia stato regolamentato in base alle normative sanitarie anti-contagio, “la presenza di Dio non rimane chiusa tra le mura delle Chiese, perché ogni battezzato è un tempio vivente dove il Signore abita”. Di qui, l’incoraggiamento a “fare di ogni casa una vera e propria Chiesa domestica, dove la preghiera e la carità cristiana siano vissute in famiglia”.

Opere di misericordia

Il Celam, inoltre, non dimentica i malati di “coronavirus” e prega per la loro pronta guarigione. Un ulteriore ringraziamento viene espresso agli operatori sanitari, ai medici, agli infermieri e agli altri professionisti “per l'impegno profuso nei confronti dei fratelli e sorelle malati”. “Attraverso il vostro servizio – si legge nel messaggio - date vita all'opera di misericordia di aiutare gli infermi”.

Infine, invitando tutti “a non perdere la speranza ed a riporre la fiducia in Dio”, il Celam chiede di invocare la Beata Vergine Maria con la preghiera recitata da Papa Francesco nel Videomessaggio trasmesso l’11 marzo scorso, nella “Giornata di preghiera e digiuno” promossa dalla Diocesi di Roma per invocare l’aiuto di Dio sulla città, sull’Italia e su tutto il mondo.

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21 marzo 2020, 12:20