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Kenya, leader religiosi: evitare polarizzazioni politiche

Aiutare il Paese ad uscire dallo stallo e i politici a superare le logiche dell'odio. Lo chiedono unite le guide di diverse religioni del Paese africano

Isabella Piro - Città del Vaticano 

Evitare l’anarchia in Kenya: è l’appello dei leader religiosi del Paese in un messaggio congiunto sulla “Iniziativa per costruire ponti” (Bbi), varata dopo l’accordo tra il presidente Uhuru Kenyatta e il capo dell’opposizione Raila Odinga per superare lo stallo politico creato dalle contestate elezioni presidenziali del 2017-2018.

“Per evitare che il Paese cada nell’anarchia – si legge nel messaggio pubblicato sul sito web della Recowa-Cerao (Conferenza episcopale regionale dell'Africa Occidentale) – raccomandiamo che le manifestazioni politiche sulla “Iniziativa per costruire ponti” siano fermate, perché polarizzano politicamente la nazione”. A firmare il documento congiunto, la Conferenza episcopale cattolica, l’Alleanza evangelica, il Consiglio nazionale indù, il Consiglio nazionale delle Chiese, gli Avventisti del settimo giorno e il Consiglio supremo dei musulmani del Paese.

Le cause della tensione nel Paese

Nello specifico, i leader religiosi attribuiscono l’attuale clima di tensione che si respira nella nazione alla "pervasiva ignoranza della maggioranza dei keniani" sull’Iniziativa e sollecitano il presidente Kenyatta ad “attuare immediatamente un programma completo di educazione civica su questo progetto". Nella dichiarazione, inoltre, gli esponenti religiosi sottolineano che “il Comitato direttivo per l’attuazione dell’Iniziativa deve assumere con decisione il suo mandato”. “La cosa peggiore che sta accadendo – aggiunge il presidente dei vescovi del Kenya, l’Arcivescovo Philip Anyolo – è la politicizzazione di un’iniziativa che, nell’intento, era buona. Ora, invece, abbiamo bisogno di pace”.

Lo scorso 27 novembre, inoltre, è stato diffuso il resoconto dell’Iniziativa, redatto da un comitato d’esperti: per quest’ultimo documento, i leader religiosi chiedono al Capo dello Stato di indire un referendum, con domande specifiche e non generiche per la sua approvazione, e di costituire una adeguata Commissione elettorale indipendente, perché “il Kenya merita di avere un organismo” valido, in linea con quanto sancito dalla Costituzione.  

L'appello ai politici

Dai leader religiosi anche l’appello ai politici a “rinunciare ad una cultura dell’offesa e della mancanza di rispetto” durante i comizi, poiché tale atteggiamento “erode gravemente la morale dei nostri figli che crescono credendo che gli insulti, l’aggressione e la violenza siano la strada giusta per il successo”. “L’etica – aggiungono gli esponenti delle diverse religioni – non riguarda solo la responsabilità finanziaria, ma l’intero ambito del comportamento umano”.

Da ricordare che, proprio lo scorso dicembre, la Chiesa cattolica del Kenya aveva presentato alcuni suggerimenti per migliorare quanto proposto dalla Bbi: ad esempio, si esortava a trovare soluzioni chiare su come gestire le manifestazioni e i discorsi che incitano all’odio e alla violenza su base etnica.

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09 marzo 2020, 16:28