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Italia nel tempo del coronavirus: sguardi e cuori verso Maria

In tutto il Paese si elevano preghiere per invocare l'intercessione della Madonna e chiedere che il mondo sia libero da ogni male

Amedeo Lomonaco – Città del Vaticano

In questo tempo di Quaresima, martoriato dal coronavirus, i cristiani si uniscono nella preghiera e lo sguardo è rivolto, in particolare, alla Beata Vergine. Il Papa in un videomessaggio, diffuso ieri, ha affidato il mondo alla protezione della Madre di Dio, “Salute dei malati”. Un affidamento a Maria e alla Madonna del Divino Amore, “Salvezza del popolo romano”, che riporta la mente ad ore tragiche per i destini non solo di Roma. Sono quelle della seconda guerra mondiale, quando Papa Pio XII, l’11 giugno del 1944, chiese alla Madonna protezione e salvezza durate la ritirata delle truppe naziste. Non l’avanzata di un esercito ma la diffusione di un nemico nuovo ed invisibile nemico minaccia oggi il mondo.

A San Pietro Angelus e litanie

In un momento così difficile, per iniziativa del cardinale Angelo Comastri, arciprete della Basilica di san Pietro, ogni giorno alle 12.00 viene recitata la preghiera dell’Angelus seguita dalle litanie lauretane, per invocare l'intercessione di Maria. “Nei momenti di pericolo, spontaneamente, i figli si rivolgono alla mamma. Nella particolare circostanza che stiamo vivendo - sottolinea il porporato - ci rivolgiamo a Maria, la Madre che Gesù ci ha donato dalla croce”. In queste ore di angoscia e di tribolazione, l’arcivescovo di Milano, monsignor Mario Delpini, è salito sulle terrazze del Duomo e, ai piedi della “Madonnina”, ha elevato una preghiera a Maria perché nessuno si senta dimenticato: O mia bela Madunina, “non permettere che noi in questo momento, ci dimentichiamo di coloro che soffrono”.

Bergamo affidata a Maria

Il vescovo di Bergamo, monsignor Francesco Beschi, ha affidato la città, città duramente colpita dall’emergenza legata al coronavirus, a Maria. Dal Santuario dell’Addolorata il presule ha recitato, lo scorso 9 marzo, un Rosario di affidamento. Alla preghiera monsignor Beschi ha unito queste parole:

“Alla luce di quanto stiamo vivendo, preghiamo il Santo Rosario, preghiamolo ancora nelle nostre famiglie. Non vergogniamoci di pregare il rosario in casa. Affido questo impegno particolarmente ai nonni. Cari nonni in questo momento siete nella situazione più delicata; vi ricordiamo con tutto l’affetto, ma consegnateci il tesoro, a volte nascosto, della vostra preghiera e della vostra fede. È una preghiera semplice. Per i vostri nipoti impazienti e piccoli, forse la Corona è troppo, ma basta una decina alla volta. Il mistero di Gesù, la sua storia e l’Ave Maria”.

Preghiera davanti all’icona della Vergine del Sangue di Re

“Intercedi presso il tuo Figlio, perché allontani il virus che ci insidia”. Ruota intorno a queste parole la preghiera recitata dal vescovo di Novara, monsignor Franco Giulio Brambilla,  davanti all’icona della Beata Vergine Maria del Sangue di Re:

“O Madonna di Re, in quest’ora trepida della malattia, che ci minaccia come un male invisibile, siamo venuti qui davanti a Te a pregarti per tutta la nostra gente. Intercedi presso il tuo Figlio, perché allontani il virus che ci insidia, custodisca i piccoli e le persone fragili, soprattutto i nostri anziani che ci donano la sapienza, assista i malati e doni loro la fede nel periodo della prova. Prega il Bambino Gesù che porti tra le braccia, perché Egli benedica le nostre comunità, benedica la nostra terra, benedica il lavoro delle persone operose, benedica la crescita e lo studio dei ragazzi e dei giovani, benedica le nostre famiglie, benedica tutti coloro che non smettono di essere generosi nella carità”.

Da Pompei a Loreto

In questo tempo in cui le Messe sono sospese, il Santuario di Pompei rimane aperto per la preghiera personale. “Continuiamo a guardare al futuro con speranza certa e fede salda e a pregare tutti insieme per che la Madonna e il Beato Bartolo Longo sostengano l’opera instancabile di medici e operatori sanitari e intercedano per l’umanità ferita”. Dal Santuario di Loreto l’invito alla preghiera si fonde con l’esortazione a compiere un autentico pellegrinaggio verso la Pasqua:           

O Vergine di Loreto, come sei uscita dalla tua Santa Casa per portare conforto alla cugina Elisabetta, visita le nostre case e i luoghi di sofferenza, portaci la tua consolazione e liberaci dall’epidemia che ci sta colpendo affinché possiamo tornare sereni alle nostre consuete occupazioni e lodarti e ringraziarti con cuore rinnovato. Aiutaci, o Maria, a compiere un vero pellegrinaggio verso la Pasqua del tuo Figlio Gesù, perché in Lui si ravvivi la nostra speranza e si rafforzi la nostra carità. Sotto la tua protezione cerchiamo rifugio, Santa Madre di Dio: non disprezzare le suppliche di noi che siamo nella prova, e liberaci da ogni pericolo,  o Vergine gloriosa e benedetta. Salute degli infermi, prega per noi. (Dal Santuario di Loreto).

Il mondo sia libero da ogni male

L’arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo, ha infine rivolto uno speciale invito ai fedeli: “Vi propongo di unirci spiritualmente ogni giorno alle 19, nella preghiera del Rosario. Insieme ci rivolgeremo alla cara Madonna delle Lacrime che, con la nostra patrona Santa Lucia, presenterà la nostra preghiera al Padre chiedendogli di liberare il mondo da ogni male”.

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12 marzo 2020, 13:03