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In Egitto venerdì di preghiera per tutti i malati di Coronavirus

Messe, processioni e momenti di preghiera per l’Italia e per tutti i Paesi maggiormente colpiti dalla pandemia di Covid-19. Intanto sale a 80 il numero di contagiati in Egitto

Marco Guerra – Città del vaticano

La Chiesa cattolica egiziana ha consacrato questo venerdì di Quaresima alla preghiera e al digiuno per le popolazioni colpite da Coronavirus.

Processioni rinviate per la tempesta

In tutte le Chiese del Paese del Nord Africa le comunità cattoliche egiziane pregheranno per le vittime dell’epidemia di Covid-19, chiedendo al Signore la guarigione dei contagiati, l’accoglienza misericordiosa per chi muore e la consolazione per chi perde i propri cari a causa del morbo. Erano in programma anche diverse processioni e celebrazioni all’aperto, molte delle quali sono state annullate o rinviate per l’arrivo di una forte tempesta di sabbia. Per tutti coloro che non si potranno recarsi nelle Chiese, il sito ufficiale della Chiesa cattolica egiziana oggi trasmette diverse Messe e momenti di preghiera.

Invocato l’aiuto la protezione di Gesù

In un comunicato diffuso a nome del Consiglio dei Patriarchi e dei Vescovi cattolici in Egitto, co-presieduto dal Patriarca copto cattolico Ibrahim Isaac Sidrak (nella foto) e dal Patriarca melchita Youssef Absi, si riconosce che il virus rappresenta una minaccia globale incombente sull’intera umanità e si invoca la protezione del Signore sulla nazione egiziana e “su tutti i Paesi del mondo”. Intanto è salito ad 80 il numero di contagiati dal virus in Egitto, 13 nelle ultime 24 ore, mentre una donna di 60 anni è la seconda vittima accertata.

Mons. Koussa: pensiero speciale per l’Italia

“Come Chiesa cattolica facciamo una preghiera speciale non solo per l’Egitto, ma per tutto il mondo e specialmente per gli Italiani”, spiega monsignor Krikor Koussa vescovo della Chiesa cattolica armena in Egitto, che riferisce anche delle celebrazioni odierne: “Nella nostra chiesa abbiamo celebrato questa mattina una Messa durante la quale abbiamo recitato la preghiera che ha fatto Papa Francesco per questa malattia, nel pomeriggio abbiamo la Via Crucis e poi ancora una Messa. In questo modo chiediamo l’aiuto misericordioso di Gesù perché la gente ritrovi la gioia e la serenità”.

I preti portano la comunione agli ammalati

Monsignor Koussa racconta anche del coinvolgimento di tutta la comunità cattolica nelle attività di sostegno e prossimità per le fasce della popolazione più rischio: “Tutti i cristiani partecipano a questa preghiera e i giovani aiutano gli anziani negli ospedali. Siamo impegnati per tutti i cristiani e anche per i musulmani. I preti visitano gli ammalti nelle case e negli ospedali, portando loro la comunione”.

Ascolta l'intervista a mons. Krikor

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13 marzo 2020, 11:13