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Migranti in coda alla Commissione messicana per l'assistenza ai rifugiati Migranti in coda alla Commissione messicana per l'assistenza ai rifugiati 

Messico: appello dei vescovi a unire le forze in favore dei migranti

In occasione di un incontro tra le realtà ecclesiali che in Messico si occupano dell’accoglienza e del sostegno ai migranti, alla presenza di delegati istituzionali, i vescovi hanno espresso la loro sollecitudine per la tutela dei minori non accompagnati

Isabella Piro - Città del Vaticano

Delineare le procedure di assistenza per i minori migranti non accompagnati, insieme alle possibilità di regolarizzazione e l’eventuale trasferimento degli immigrati dai confini del Messico al centro del Paese: con questi obiettivi, nei giorni scorsi si è tenuto un incontro tra l’equipe nazionale per la Pastorale della Conferenza episcopale messicana (Cem), la Segreteria generale della Cem, i responsabili dei Centri di accoglienza dei migranti in varie diocesi del Paese, le reti e le istituzioni che operano nel settore. Presenti alla riunione anche alcuni organismi governativi, come l’Istituto nazionale delle migrazioni (Inm), il ministero della Salute e quello dell’Interno, in particolare la Direzione generale delle Associazioni religiose.

Rispetto dei diritti umani

“Durante i lavori - si legge nella nota diffusa sul sito web della Cem - abbiamo espresso alle autorità la nostra preoccupazione relative al fatto che le politiche migratorie in corso di attuazione siano condotte nel rigoroso rispetto dei diritti umani, che la criminalizzazione dei migranti sia evitata il più possibile e che le opzioni di regolarizzazione siano offerte in modo più agile ed efficace”. “Particolare preoccupazione – si legge ancora – viene espressa per garantire, sempre, il miglior interesse dei minori e la non separazione delle famiglie”.

Un ufficio mobile per seguire iter burocratico

I partecipanti all’incontro hanno, quindi, raggiunto alcuni accordi specifici: l’Inm si è impegnato ad offrire “ai rifugiati che ne fanno richiesta un ufficio mobile per la regolarizzazione dello status migratorio. L’ufficio, in via sperimentale, sarà attivo nel mese di febbraio nei centri accoglienza di Tijuana, Nuevo Laredo e San Andrés Tuxtla”. Inoltre, sempre l’Inm ha garantito il proprio impegno per “facilitare e sostenere i migranti che scelgono il ritorno volontario” in patria, “con risorse proprie”.

Tutele per i minori non accompagnati

Dal suo canto, la Cem ha promesso di “fornire informazioni all’Inm sulla rete di centri per migranti gestiti dalla Chiesa cattolica e sulle attività svolte” nel settore. Al contempo, sono state programmate “visite nei luoghi di accoglienza per migranti e rifugiati”, così come “colloqui con le autorità federali e locali per condividere il percorso e la formazione necessaria alla tutela dei minori migranti non accompagnati”.

Collaborazione tra istituzioni

“Siamo consapevoli – scrivono i vescovi messicani – della necessità di collaborazione tra le istituzioni per mantenere una politica migratoria in cui i diritti umani, l’attenzione e la tutela dei nostri fratelli e sorelle siano di primaria importanza”. Una prossima riunione si terrà il 13 marzo, per dare seguito agli accordi presi e procedere con la loro attuazione. Da ricordare che la Chiesa messicana si è espressa più volte in favore della tutela dei migranti: il Paese, infatti, è spesso considerato zona di transito verso gli Stati Uniti da parte di chi emigra, e negli ultimi tre anni la nazione è stata attraversata da alcune grandi “Carovane di migranti”. 

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18 febbraio 2020, 12:34