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La bandiera Ue sostituita con quella britannica La bandiera Ue sostituita con quella britannica 

Brexit: i vescovi si mobilitano per i cittadini UE residenti nel Paese

I vescovi inglesi e gallesi chiedono ai fedeli di informare i loro amici e parenti europei sul Settlement Scheme. I presuli sono preoccupati soprattutto per le persone più anziane e vulnerabili che potrebbero avere difficoltà a compilare il modulo on-line, avere bisogno di aiuto o anche non sapere cosa rischiano se non presentano la domanda in tempo

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Mentre Londra annuncia i dettagli del suo nuovo discusso sistema d'immigrazione a punti – valido anche per gli immigrati dalla UE come conseguenza della Brexit - che entrerà in vigore il 1.mo gennaio, la Chiesa inglese e gallese si mobilita per aiutare gli europei residenti nel Regno Unito nelle procedure necessarie per potere continuare a vivere legalmente nel Paese. Entro il 30 giugno 2021 i cittadini dell’UE, dello Spazio economico europeo (EEA), più quelli svizzeri, islandesi, norvegesi, e del Liechtenstein che risiedono in Gran Bretagna dovranno iscriversi a una speciale piattaforma predisposta dalle autorità britanniche, il Settlement Scheme.

Ancora poche le domande

Si stima che un quarto degli aventi diritto non abbiano ancora fatto domanda. Se non ottempereranno alla nuova procedura entro il termine fissato perderanno il diritto di risiedere, lavorare e accedere ai servizi nel Paese. Per questo i vescovi inglesi e gallesi chiedono ai fedeli di informare i loro amici e parenti europei sul Settlement Scheme.

Le parrocchie invitate a pubblicare tutte le informazioni necessarie

A preoccupare i presuli, spiega in una lettera monsignor Paul McAleenan presidente dell’Ufficio per le politiche migratorie della Conferenza episcopale (Cbcew), sono soprattutto le persone più anziane e vulnerabili che potrebbero avere difficoltà a compilare il modulo on-line, avere bisogno di aiuto o anche non sapere cosa rischiano se non presentano la domanda in tempo. La lettera invita quindi anche le parrocchie a pubblicare nelle loro newsletter tutte le informazioni necessarie sulle procedure da seguire e gli indirizzi internet a cui rivolgersi per avere aiuto.

Giro di vite per gli immigrati non qualificati e con poca conoscenza dell’inglese

Il nuovo sistema a punti illustrato ieri dal Ministro degli Interni Priti Patel prevede un giro di vite per gli immigrati con basse qualifiche e con una limitata conoscenza dell’inglese. In pratica, il visto sarà concesso solo agli stranieri richiedenti che abbiano un minimo di 70 punti, attribuiti soltanto a chi ha offerte di lavoro con stipendi annui superiori a 25mila sterline, elevati titoli di studio (come un dottorato), una qualificazione per settori lavorativi scoperti nel Regno Unito e una buona conoscenza della lingua inglese.

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20 febbraio 2020, 12:37