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Bari, Hollerich: il Mediterraneo diventi legame di popoli

Intervista al presidente della Commissione delle conferenze episcopali d’Europa che partecipa all’incontro sinodale di Bari: la gente muore nei campi in Libia o in mare e questo è indegno. Se i governi tacciono deve parlare la Chiesa

Federico Piana - inviato a Bari

L’incontro di riflessione e preghiera Mediterraneo, frontiera di Pace in corso a Bari rappresenta un’opportunità. Ne è convinto l'arcivescovo di Lussemburgo, il cardinale Jean-Claude Hollerich, presidente della Commissione delle conferenze episcopali d’Europa, che partecipa all’evento insieme ad altri cinquantotto vescovi di venti Paesi mediterranei riuniti per discutere di pace, fraternità, rapporti con le altre religioni, ecumenismo.

Ascolta l'intervista al cardinale Hollerich

Eminenza, perché lo  definisce  ‘un’opportunità?

R. - Perché  nel momento storico attuale il Mediterraneo, frontiera tra due civilizzazioni, può trasformarsi in un legame. Trovare questo legame diventa una necessità. Altrimenti la gente soffre nei campi in Libia o morendo nel Mediterraneo. E tutto ciò è indegno. E’ contro l’insegnamento di Cristo e contro il nostro sentimento e l’umanità. Se i governi non fanno niente, la Chiesa deve alzare la propria voce.

Nel suo discorso introduttivo all’evento di Bari, il cardinale Gualtiero Bassetti, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve e presidente della Conferenza Episcopale italiana, ha chiesto alla Chiesa di diventare ancora di più profetica e di comprendere come nel passato le sue divisioni religiose hanno fomentato le divisioni politiche, economiche e militari…

R.- Un bel passo. Il cardinale Bassetti, con la sua sapienza, ha detto una cosa molto giusta. Noi, però, ora dobbiamo pensare alle generazioni future e dobbiamo assicurare che loro abbiano un mondo abitabile, senza conflitti eterni. Un mondo dove i conflitti possano essere risolti con il dialogo. Questa è la nostra responsabilità.

In questa seconda giornata di lavori, il tema dei tavoli di discussione e dell’assemblea generale pomeridiana è stata incentrata sulle modalità per trasmettere la fede alle nuove generazioni di territori ormai secolarizzati. Anche questa per la Chiesa è una sfida?

R.- Certamente. La fede si trasmette quando noi viviamo il Vangelo.  Dunque, questa è un’azione missionaria

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20 febbraio 2020, 17:11