Alcuni migranti giunti a Roma attraverso i corridoi umanitari Alcuni migranti giunti a Roma attraverso i corridoi umanitari

Settimana per l’Unità, Chiesa valdese: lavorare insieme per l’accoglienza

Prosegue la 53.ma Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, che si concluderà sabato prossimo. Il motto di questa edizione “Ci trattarono con gentilezza”, diventa occasione di riflessione sulle migrazioni. Ne parliamo con Marco Fornerone, pastore della Chiesa Valdese

Marina Tomarro - Città del Vaticano

Un’occasione di riflessione sul saper accogliere con cuore aperto chi viene da lontano, perché costretto a scappare dalla propria terra e a cercare un futuro più dignitoso in un altro paese. C'è anche questo, nella 53.ma Settimana di preghiera per l’Unità dei cristiani, che si concluderà sabato prossimo. Il tema di questa edizione è infatti: “Ci trattarono con gentilezza”, frase tratta dal racconto del naufragio di San Paolo a Malta, negli Atti degli Apostoli, e dell'accoglienza ricevuta dagli isolani.

I corridoi umanitari

La Chiesa Valdese ha da sempre mostrato una particolare sensibilità a queste tematiche. Infatti, insieme alla Comunità di Sant’Egidio e alla Federazione delle Chiese Evangeliche in Italia attraverso il progetto dei corridoi umanitari, ha permesso l’arrivo in Europa di circa 2700 persone, non solo in Italia, ma anche in Francia, Belgio e Andorra.

Chiamati ad accogliere

 “È fondamentale affrontare questo tema - spiega Marco Fornerone pastore della Chiesa Valdese di Piazza Cavour a Roma - tra l’altro il movimento ecumenico in fondo nasce da preoccupazioni di questo tipo, cioè: davanti ai bisogni del mondo cosa ha da dire la Chiesa di Gesù Cristo? Il tema delle migrazioni ci mette questo quesito davanti agli occhi in maniera particolarmente chiara, perché ci presenta un prossimo che non ci siamo scelti ma siamo chiamati ad accogliere. Quindi è un dovere come credenti e come Chiese dare un segno di accoglienza, come contributo positivo alla società attuale, lavorando insieme pur nelle differenze. Il fatto che noi abbiamo costruito un progetto come Chiesa evangelica insieme alla Comunità di Sant'Egidio testimonia proprio questo”.

Ascolta l'intervista a Marco Fornerone

Questa collaborazione con la Comunità di Sant'Egidio che cosa vuol dire per voi?

R. – Per noi vuol dire la possibilità di lavorare insieme, e di condividere la chiamata ad aiutare il prossimo. Sentiamo così di dare un messaggio positivo non solo alla società italiana visto che la cosa ha avuto un’eco anche più internazionale.

Papa Francesco nella storica visita alla Chiesa Valdese a Torino nel 2015 vi ha chiesto perdono invitandovi a vivere in fraternità con i cattolici: in che modo queste parole del Pontefice risuonano all'interno delle vostre comunità?

R. - Sono diventate una realtà vissuta in tante comunità. Sicuramente con Papa Francesco c'è stata una forte possibilità di collaborazione e di incontro. Noi sentiamo questa grande vicinanza che fa parte della nostra esperienza quotidiana di credenti. 

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20 gennaio 2020, 16:13