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Irlanda: appello dei vescovi per la Domenica della Parola di Dio

Aprirsi alle Sacre Scritture: questo, in sintesi, il suggerimento di monsignor Dermot Farrell, vescovo di Ossory, in Irlanda, contenuto nella lettera pastorale diffusa in vista della “Domenica della Parola di Dio”. Per il presule nelle Scritture si trova “consolazione e conforto” nei momenti difficili. L’importanza della Lectio Divina

Isabella Piro – Città del Vaticano

Istituita da Papa Francesco con la Lettera apostolica “Aperuit illis” del 30 settembre 2019, tale Giornata viene celebrata nella terza domenica del Tempo Ordinario - quindi quest’anno il 26 gennaio - ed è dedicata alla celebrazione, allo studio ed alla diffusione della Parola di Dio.

Attraverso le Scritture, il Signore continua a bussare alla porta dei nostri cuori

Nel testo di monsignor Farrell, diffuso sul sito web della Conferenza episcopale irlandese, si cita, in primo luogo, San Girolamo, il quale affermava che “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo”. “Queste parole risuonano ancora oggi – sottolinea il presule – Attraverso le Scritture, il Signore continua a parlarci ed a bussare alla porta dei nostri cuori e delle nostre menti; se Lo ascoltiamo, allora entrerà nelle nostre vite e rimarrà con noi”. La Bibbia, infatti, “non è appannaggio di pochi, ma appartiene a tutti, è il libro del popolo di Dio” che va ascoltato, meditato e pregato affinché si possano comprendere “la persona e la missione di Cristo”.

Nelle Scritture si trova “consolazione e conforto” nei momenti difficili

Le Scritture – aggiunge ancora monsignor Farrell – sfidano i fedeli a “vivere una vita degna della chiamata ad essere discepoli di Gesù”, “richiedono una loro risposta” affinché “la Parola di Dio non ritorni vuota, ma compia lo scopo voluto dal Signore”. Siamo, quindi, “chiamati ad ascoltare attentamente il Verbum Domini, a prestare attenzione ad esso, permettendogli di nutrire la nostra vita e di ispirarci a vivere la chiamata di Cristo nella vita quotidiana”. Monsignor Farrell ricorda, inoltre, che nelle Scritture si trova “consolazione e conforto” nei momenti difficili perché contengono “parole di speranza”.

La Sacra scrittura ci sfida ad incarnare la Parola di Dio nella quotidianità

“La Sacra Scrittura è al centro di tutto ciò che la Chiesa fa – scrive ancora il vescovo di Ossory - Ci aiuta a capire il mondo e dà forma alla visione che abbiamo di esso; ci insegna a vivere e a relazionarci gli uni con gli altri; ci sfida continuamente ad incarnare la Parola di Dio nella quotidianità”. Ed è attraverso di essa che il Signore “parla al suo popolo, mostrandogli la strada da percorrere per far sì che il Vangelo della salvezza raggiunga tutti”.

Suggerimenti per celebrare la Domenica della Parola di Dio

Monsignor Farrell offre, infine, alcuni suggerimenti pratici per celebrare nel mondo migliore la “Domenica della Parola”, tra cui recitare i Salmi responsoriali che riportano le stesse parole usate da Gesù nelle sue preghiere quotidiane; incentivare la formazione di volontari, soprattutto giovani che si preparano alla Prima Comunione o alla Cresima, per la proclamazione della Parola di Dio durante la Messa.

L’importanza della Lectio Divina

Centrale, inoltre, la pratica della Lectio Divina, da esplicitare con tre azioni: ascoltare attentamente ogni parola della Scrittura, perché “Dio ci insegna ad ascoltarLo, a cercarLo in silenzio. Egli non ci afferra, ma ci invita dolcemente sempre più profondamente alla Sua presenza”; meditare “nella quiete del proprio cuore” la parola o la frase che ci ha toccato più profondamente, perché sarà proprio questa “riflessione interiore ad aprirci al dialogo con Dio”. Infine, la terza azione suggerita è quella di pregare per offrire a Dio “ciò che abbiamo trovato nel nostro cuore”, che rappresenta “il vero dono che solo ognuno di noi può dare”. L’importante – sottolinea il vescovo di Ossory – è che la pratica della Lectio Divina non sia intesa come la mera “esecuzione di un compito con uno specifico obiettivo”, ma si comprenda che “pregare la parola di Dio non ha altro scopo se non quello di stare alla presenza di Dio”, perché “la Bibbia non ha soltanto l’obiettivo di informarci su Dio, ma anche quello di trasformarci secondo la forma di Cristo”. “In un tempo in cui si parla ‘post-verità’ e in cui le ‘fake news’ sono all'ordine del giorno – conclude il presule - la parola di Dio è viva e vivificante e rimane per sempre”. 

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22 gennaio 2020, 12:42