Popolazione in fuga dall'eruzione del vulcano Taal Popolazione in fuga dall'eruzione del vulcano Taal 

Filippine, i vescovi sull’eruzione del vulcano Taal: Dio non ci abbandona

In un messaggio al termine della loro Assemblea plenaria, i presuli invitano alla speranza fondata sulla fede nell’aiuto di Dio di fronte alle sofferenze provocate da questa nuova calamità, ma anche alla solidarietà con le popolazioni colpite

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Le calamità naturali non sono una punizione divina, ma un invito del Signore ad adoperarci per una maggiore solidarietà gli uni con gli altri e ad un rapporto diverso con la natura, la nostra casa comune. È quanto sottolinea il messaggio pastorale dei vescovi filippini: “Fuoco e calore, folgori e nubi. Benedite il Signore (Dan. 3,66,73)”, dedicato alla nuova emergenza nazionale causata dall’eruzione del vulcano Taal sull'isola di Luzon.

Dio non è il ‘Grande Punitore’ ma il ‘Grande Emanuele’ che ci ama

Il messaggio, firmato dal presidente della Conferenza episcopale (Cbcp) - monsignor Romulo Valles - e diffuso ieri al termine della 120.ma Assemblea plenaria dei vescovi a Manila, è un invito alla speranza fondata sulla fede nell’aiuto di Dio di fronte alle sofferenze provocate da questa nuova calamità, ma anche alla solidarietà con le popolazioni colpite. “Dio ci accompagna nei terremoti, nelle eruzioni vulcaniche nelle alluvioni e nelle tempeste - si legge nel messaggio - non come il ‘Grande Punitore’ ma come il ‘Grande Emanuele’ che ci ama, Qualcuno a cui possiamo rivolgerci, nella certezza che non abbandonerà mai chi Lo invoca”.

La solidarietà dei filippini e della comunità internazionale 

Una dimostrazione di questo amore è la generosità dimostrata in queste settimane dai filippini, senza distinzione di credo religioso, e da tanta gente nel mondo. “In tutte queste persone vediamo la forza di Dio all’opera”, affermano i vescovi che elogiano l’operato del Governo di Manila per assistere gli sfollati. Allo stesso tempo, esortano le istituzioni ad investire più risorse per la prevenzione in modo da ridurre in futuro l’impatto di questi eventi naturali a cui le Filippine, sia a causa della posizione geografica sia per la conformazione geologica dell’arcipelago, sono particolarmente esposte.  

L’esortazione a una “conversione” ecologica 

Infine, il suggerimento dei vescovi a leggere in queste calamità naturali anche l'invito rivolto dal Signore a “purificare” il nostro modo di trattare la Natura: “Se è vero che non sono tutte causate da attività umane, come nel caso dei terremoti e delle eruzioni vulcaniche - affermano i presuli - la scienza ha dimostrato che alcune, come le inondazioni, la siccità e i tifoni, sono indotte anche dall'uomo”. Da qui, l’esortazione a una “conversione” ecologica per ridurre i cambiamenti climatici e il loro impatto devastante.

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28 gennaio 2020, 07:29