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Il cardinale Barbarin al termine dell'udienza Il cardinale Barbarin al termine dell'udienza  

Francia: il cardinale Barbarin assolto in appello

Il verdetto è stato emesso oggi dalla Corte d'appello del Tribunale penale di Lione che ha accolto il ricorso del porporato contro la condanna in primo grado per non aver denunciato i maltrattamenti di un sacerdote nei confronti di un minorenne. Nonostante l'assoluzione, Barbarin, che si è sempre dichiarato innocente, ha rimesso nuovamente il suo mandato nelle mani del Papa. Francesco - ha dichiarato il direttore della Sala Stampa vaticana - comunicherà la propria decisione a tempo debito

Il cardinale era comparso il 28 novembre davanti alla Corte d’appello di Lione. Attraverso i suoi avvocati, aveva presentato un ricorso contro la condanna pronunciata dal Tribunale penale di Lione il 7 marzo 2019. “Non ho mai, ripeto mai, cercato di nascondere nulla, tantomeno questi fatti orribili”, si era difeso Barbarin davanti al giudice, in occasione della prima udienza. Poi alla condanna, davanti alle telecamere, Barbarin annunciò la decisione di andare da Papa Francesco per presentargli le dimissioni. Dimissioni che però non furono accettate, per “presunzione d’innocenza”. Il Papa gli ha quindi lasciato la libertà di prendere la decisione migliore per la vita della diocesi di Lione e su suo suggerimento il cardinale ha lasciato la guida della diocesi. Il 24 giugno, venne nominato amministratore apostolico mons. Michel Dubost. Per quanto riguarda il governo della diocesi, uno degli avvocati del cardinale Barbarin aveva annunciato a fine novembre che il suo cliente avrebbe “lasciato Lione”. Tuttavia, il procedimento giudiziario potrebbe continuare. Infatti, François Devaux, presidente dell'associazione La Parole Libérée, si era detto pronto a ricorrere alla Corte Suprema se il tribunale avesse accolto le richieste del procuratore generale.

L’ex sacerdote Bernard Preynat, da parte sua, è stato oggetto di un processo ecclesiastico ed è stato destituito dallo stato clericale l'estate scorsa. Il suo processo penale si è svolto dal 14 al 17 gennaio scorsi, in un procedimento completamente separato da quello riguardante il cardinale Barbarin. Il pubblico ministero ha chiesto all'ex sacerdote la condanna ad almeno otto anni di carcere per molteplici abusi sessuali su ragazzi di età compresa tra i 7 e i 15 anni. Il verdetto sarà emesso il 16 marzo.

Il cardinale Barbarin, in una dichiarazione alla stampa, ha affermato di aver preso atto "con serenità" della decisione della magistratura di riconoscerlo non colpevole delle accuse a suo carico. Quindi, ha annunciato di rimettere ancora una volta il suo mandato di arcivescovo nelle mani di Papa Francesco. "I miei pensieri - ha aggiunto - vanno oggi, sempre, alle vittime. Insieme a molti altri fratelli e sorelle continuo e continuerò a pregare ogni giorno per loro e per le loro famiglie".

In serata, il direttore della Sala Stampa vaticana Matteo Bruni ha rilasciato questa dichiarazione: "La Santa Sede ha appreso la notizia della sentenza della Corte d’Appello di Lione nei confronti del Cardinale Philippe Barbarin e della decisione di Sua Eminenza di rimettere nuovamente il suo mandato nelle mani di Papa Francesco. Unitamente alla Conferenza Episcopale Francese, la Santa Sede riafferma la propria vicinanza a tutte le vittime di abusi, nella loro sofferenza, e alle loro famiglie e comunità, ed è al fianco della Chiesa di Lione, duramente provata. Il Santo Padre, che continua a seguire da vicino lo svolgimento di queste dolorose vicende, comunicherà la propria decisione a tempo debito". 

(Aggiornamento ore 20.30)

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30 gennaio 2020, 14:08