Cerca

Padre Charles-André Poissonier  al monastero della Visitazione di Tazert in Marocco Padre Charles-André Poissonier al monastero della Visitazione di Tazert in Marocco 

Marocco: torna a nuova vita il Monastero della Visitazione di Tazert

Fondato nel 1931 dal francescano francese Poissonier, discepolo del Beato Charles de Foucauld, il monastero è una presenza cristiana discreta al servizio del dialogo interreligioso. Il restauro grazie alla Fondazione Coeur Maghrebin. L’inaugurazione è avvenuta l’8 dicembre con la partecipazione dell’arcivescovo di Rabat, il cardinale Cristobal Lopez Romero

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Rischiava di essere definitivamente abbandonato, ma grazie ai finanziamenti di una fondazione e all’arrivo di una comunità di francescane francesi di Montpellier ha ripreso vita. È il Monastero della Visitazione di Tazert a una sessantina di chilometri da Marrakesh, in Marocco, che per più di 80 anni ha garantito una presenza cristiana discreta, ma continuativa sull’Atlante marocchino al servizio del dialogo interreligioso.

Padre Poissonier per i berberi era “uomo con le mani di luce”

Il monastero fu fondato nel 1931 da padre Charles-André Poissonier (1897-1938) francescano francese grande seguace del Beato Charles de Foucauld (1858-1916), l’evangelizzatore e martire dei Tuareg musulmani in Nord Africa beatificato da Benedetto XVI nel 2005. Dalla fusione della spiritualità francescana con quella dell’eremita ed esploratore francese nacque la singolare esperienza di fede e di dialogo di Poissonier, che si conquistò la fama di “uomo con le mani di luce” tra le comunità berbere locali per il suo generoso aiuto ai malati e ai poveri. Morto di tifo nel 1938 a soli 40 anni, padre Poissonier lasciò in eredità il monastero ai francescani, ai quali subentrò quattro decenni dopo una comunità di clarisse melkite.

Il monastero sarà un luogo di preghiera e di dialogo interreligioso

Questo fino al 2013 quando le religiose sono state costrette ad abbandonare Tazert per mancanza di nuove vocazioni. È stato grazie alla generosità della Fondazione Coeur Maghrebin, ong impegnata nella promozione umana delle popolazioni del Maghreb, che il Monastero è stato restaurato e quindi reso disponibile per una nuova comunità di francescane. L’insediamento delle religiose è avvenuto l’8 dicembre con la partecipazione dell’arcivescovo di Rabat, il cardinale Cristobal Lopez Romero, che ha presieduto l’inaugurazione. Sulla scia dello spirito del fondatore il monastero sarà ad un tempo un luogo di preghiera e di dialogo interreligioso, una presenza contemplativa ma anche un luogo di accoglienza e di ritiri spirituale dotato di una foresteria e di una dozzina di camere.

Il piccolo gregge della Chiesa marocchina

La Chiesa cattolica marocchina conta oggi appena 23mila fedeli pari allo 0,07% della popolazione nella quasi totalità musulmana. Essa è composta di stranieri per lo più europei (a cui vanno aggiunti giovani provenienti dall’Africa sub-sahariana venuti in Marocco per motivi di studio), distribuiti in due arcidiocesi (Rabat e Tangeri), 35 parrocchie e assistiti da 46 sacerdoti e da diversi ordini religiosi. Tra le principali aree di impegno della Chiesa locale, l’educazione, l’assistenza sociale e la promozione del dialogo interreligioso e della comprensione reciproca tra musulmani e cristiani.

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

18 dicembre 2019, 07:34