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Una delle chiese date alle fiamme in Cile Una delle chiese date alle fiamme in Cile 

Cile: nei disordini attaccate diverse chiese

Le violente proteste in tutto il Paese si accaniscono sulla Chiesa. Distrutto il tempio di san Francisco di Valdivia dove è stato profanato il Santissimo Sacramento, distrutte le immagini sacre e gli arredi. L’impotenza ed il dolore dei cinque fratelli dehoniani della comunità religiosa. Anche al santuario di “María Auxiliadora” di Talca, Messa di riparazione per la profanazione del tabernacolo. Attacchi anche a Santiago

Dolore per la profanazione e i danni arrecati alla chiesa di San Francisco, patrimonio del sud del Cile e della Valdivia, sono stati espressi da monsignor Nelson R. Huaiquimil, vicario generale della diocesi cilena di Valdivia. In un comunicato scrive: “Siamo profondamente addolorati per la distruzione che il Tempio di San Francisco de Valdivia ha subito, sappiamo che la cosa più importante in ogni situazione sono sempre le persone, e lì vivono cinque fratelli dehoniani, persone consacrate al servizio della comunità Stanno bene, ma provano un naturale stato di impotenza e di dolore. Ci addolora che siano entrati nel Tempio e sia stato profanato il Santissimo Sacramento, distrutte le immagini sacre, distrutti gli arredi e procurati danni generali a questa parte del patrimonio, che appartiene a tutti i Valdiviani”.

Il dolore dei vescovi per gli attacchi alle chiese

La crisi politica e sociale che il Cile sta attraversando, si accompagna a manifestazioni violente e incontrollate che prendono di mira anche i luoghi di culto. I vescovi hanno manifestato il loro dolore “per l'attacco alle chiese e ai luoghi di preghiera senza rispetto per Dio e per coloro che credono in Lui” ricordando che “le chiese e gli altri luoghi di culto sono sacri”. Il vicario generale di Valdivia condivide la legittima ricerca di giustizia e pace intrapresa da tanti cileni in tutto il Paese, “ci sono belle manifestazioni che devono riempirci di speranza”, tuttavia sciocca vedere morti e feriti, e tante persone che hanno subito distruzioni e danni a causa della violenza. Infine invita tutti “a unirsi nella preghiera e nella ricerca del bene, a pregare per tutti coloro che hanno subito violenza e che causano violenza di diverso tipo”, esortando a guardarsi l'un l'altro “non come nemici, ma come quelli che sono in grado di costruire insieme la famiglia umana che tutti ci aspettiamo”.

Messa di riparazione nel santuario di Talca

Nella notte di lunedì 12 novembre, un gruppo di violenti ha fatto irruzione nel santuario “María Auxiliadora” di Talca, distruggendo le immagini sacre, danneggiando i banchi e profanando il tabernacolo. Martedì scorso l’amministratore apostolico della diocesi, monsignor Galo Fernández, ha presieduto la Messa di riparazione, concelebrata dai sacerdoti salesiani e da altri sacerdoti della diocesi. Padre Pedro Pablo Cuello, direttore dei Salesiani a Talca, prima della Messa ha informato che i danni non sono stati ancora quantificati, e ha aggiunto: “Il messaggio che voglio dare a tutti gli abitanti di Talca, ai giovani, agli adulti e ai bambini è che dobbiamo lavorare per la pace, non dobbiamo riposarci per raggiungerla, è il lavoro di tutti, dobbiamo tutti lavorare per questo”.

Vescovo: non soffriamo per i danni materiali ma per la convivenza dei cileni

Nell'omelia il vescovo ha detto che "non è la perdita materiale di un numero di panche, né la distruzione in sé delle immagini in gesso che rappresentano il Signore, i Santi, che ci hanno fatto del male. Siamo feriti dall’essere testimoni della violenza che subiamo nella nostra patria, dal disaccordo tra cileni ". Quindi ha esortato: “Non lasciamo che l'odio, che la rabbia di cui siamo stati vittime accenda l'odio o la rabbia in noi, è un grande errore. La rabbia, la violenza, non costruisce, distrugge. Non distrugge solo i beni materiali, ma la cosa più preziosa, la convivenza dei fratelli”. (S.L. - Agenzia Fides)

 

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15 novembre 2019, 12:10