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Manifestazione a Parigi per la legge sulla bioetica Manifestazione a Parigi per la legge sulla bioetica  

Vescovi Francia: plauso per manifestazione contro revisione legge sulla bioetica

Plauso dei vescovi francesi alla manifestazione “Marchons enfants” indetta ieri a Parigi da un cartello di associazioni contro la revisione della legge sulla bioetica che verrà esaminata e votata il 15 ottobre in Assemblea nazionale

“I cittadini sono liberi di manifestare. Noi vescovi abbiamo attirato l’attenzione sulla gravità rispetto a quello che si è in procinto di decidere. Incoraggiamo con forza i cittadini a esprimersi a proposito della legge”. Mons. Éric de Moulins-Beaufort, presidente della Conferenza episcopale francese (Cef), commenta così all'agenzia Sir la grande manifestazione organizzata ieri a Parigi da diverse associazioni contro la nuova legge sulla bioetica. L'evento si è tenuto nel centro della capitale francese, non lontano dalla sede del Senato ed ha visto la partecipazione di 600mila persone, secondo i partecipanti, 75mila secondo un'organizzazione indipendente.

I punti controversi della nuova legge sulla bioetica

La manifestazione è stata indetta in particolare contro la ricerca sugli embrioni, la procreazione medicalmente assistita (Pma) per le famiglie senza padre e la maternità surrogata (Gpa), anche se non appare nel testo della nuova legge . Ciò che si contesta è soprattutto il fatto che, secondo le associazioni, i politici non hanno tenuto conto del parere reale dei francesi, tanto che uno degli slogan dei manifestanti è stata: “Avis des Français piétiné, démocratie en danger”.

Il lavoro della Chiesa su questo argomento continuerà

“Manifestare per strada è una maniera come un’altra per esprimere le proprie opinioni politiche. Ripeto: qualunque sia il risultato della manifestazione e qualunque sia il voto finale della legge da parte dell’Assemblea nazionale, il lavoro della Chiesa non finisce qui su questo argomento come non finisce l’impegno dei cattolici per incoraggiare a vivere la vita umana in tutta la sua bellezza”, ha affermato mons. De Moulins-Beaufort. Sulle ragioni che hanno spinto le associazioni a indire una manifestazione, l’arcivescovo di Reims spiega: “Le associazioni ritengono che non ci sono altri modi per farsi ascoltare”.

I cittadini vogliono far ascoltare la loro voce

Nonostante i diversi contributi, le audizioni e il dibattito nazionale che si è aperto su questa revisione, “le associazioni hanno l’impressione che il mondo politico non abbia preso sul serio ciò che è stato espresso. I cittadini vogliono quindi far ascoltare la loro voce, far comprendere le ragioni delle loro preoccupazioni”. C’è spazio per un cambiamento di linea? “Alcuni deputati cominciano a dar voce a perplessità che fino ad oggi non si erano mai espresse”, osserva mons. de Moulins-Beaufort. In Francia esistono comunque due Camere. Anche il Senato farà il suo lavoro e il dibattito comincerà a gennaio.

C’è ancora spazio per la riflessione

C’è quindi ancora spazio per la riflessione. “Chiediamo che i deputati e i senatori riflettano bene su ciò che andranno a decidere. Comprendiamo profondamente la sofferenza di chi non può avere figli ma torniamo a dire che non si può dare una risposta a questo dolore trasformando la procreazione in fabbricazione. Che lo si voglia o no, questo progetto di legge ci sta conducendo a questo”, conclude.

Tra i promotori della manifestazione "Manif pour tous"

Tre le principali organizzazioni scese in campo ieri ci sono: “Manif pour tous”, il cartello di 34 associazioni francesi nato nel 2013 contro la legge “Taubira” che ha aperto al matrimonio e adozione alle coppie omosessuali in Francia, le Associazioni familiari cattoliche (Afc) e L’alliance Vita. (L.Z.)

 

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07 ottobre 2019, 08:02