Lavoratrici in una fabbrica in Benin Lavoratrici in una fabbrica in Benin 

Vescovi Benin preoccupati per la chiusura del confine con la Nigeria

Il Benin in difficoltà per il blocco delle importazioni da parte della Nigeria. Per la situazione politica interna i vescovi auspicano un dialogo inclusivo tra i diversi partiti

Città del Vaticano – Tiziana Campisi

I vescovi del Benin hanno espresso preoccupazione per le conseguenze negative provocate dalla chiusura delle frontiere con la Nigeria. Nel comunicato pubblicato al termine della plenaria che si è svolta a Parakou la settimana scorsa, i presuli esortano le autorità a fare il possibile per ristabilire la situazione al più presto. Il governo di Abujia lo scorso 19 agosto ha deciso di chiudere i confini con Benin, Niger, Ciad e Camerun all’importazione di prodotti agricoli e commerciali dai Paesi vicini. Tutto questo ha causato anche una forte inflazione dei prezzi delle materie prime e a soffrirne di più, sottolineano i vescovi sono i beninesi e soprattutto i più poveri.

Sì a un dialogo inclusivo tra le forze politiche del Paese

Sul piano socio politico la Conferenza episcopale ha seguito con molta attenzione il Dialogo politico convocato dal capo dello stato a Cotonou, al Palazzo dei Congressi, dal 10 al 12 ottobre, e le Assise della Resistenza organizzate dai partiti politici dell’opposizione sempre a Cotonou. L’episcopato considera tali iniziative “come una tappa significativa potendo portare a un dialogo nazionale inclusivo in vista di una autentica riconciliazione fra tutti i figli e le figlie del Benin”.

I danni delle recenti inondazioni

A preoccupare i vescovi anche i danni provocati dalle inondazioni dovute alle piogge delle scorse settimane. L’auspicio è che proprio tali danni possano far riflettere sui cambiamenti climatici e i fenomeni naturali che ne conseguono e sull’adozione di misure idonee per la protezione dell’ambiente.

I preparativi per il simposio sulla vita consacrata di fine novembre

Nel corso della plenaria i vescovi hanno discusso anche dell’anno pastorale 2019-2020 e del buon esito del 65.mo pellegrinaggio mariano nazionale al Santuario di Nostra Signora d’Arigbo di Dassa-Zoumé che si è svolto dal 16 al 18 agosto, oltre ad aver ascoltato una delegazione della Conferenza Unita dei Superiori e Superiore Maggiori del Benin che ha illustrato il tema del simposio “Vita consacrata e Società di vita apostoliche: identità, carisma, missione e impatto sulla società”. Alla tre giorni, che si terrà a Dassa-Zoumé dal 29 novembre all’1 dicembre, prenderà parte il cardinale João Braz de Aviz, prefetto della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica. L’episcopato spera che questo tempo di grazia possa essere vissuto con fervore e che possa portare a un rinnovamento della vita consacrata nella Chiesa Famiglia di Dio nel Benin.

 

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30 ottobre 2019, 12:42