San Francesco ed il Sultano San Francesco ed il Sultano 

Incontro di San Francesco con il Sultano: superare la logica dello scontro di civiltà

Proseguono a Gerusalemme le celebrazioni per gli 800 anni del Pellegrinaggio di pace di San Francesco e l’incontro che il Poverello di Assisi ebbe col Sultano d’Egitto Al-Malik Al-Kamil. Nell’ambito del convegno in corso alla Custodia di Terra Santa, la conferenza del cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, e l'incontro con Muhammad Ahmad Hussein, Gran Mufti di Gerusalemme, all'interno degli spazi della Moschea di Al-Aqsa

Silvonei José Protz - Gerusalemme

Terzo giorno del convegno dedicato al tema: “800 anni dall'incontro tra San Francesco e il Sultano”, in corso a Gerusalemme presso il convento di San Salvatore, sede della Custodia di Terra Santa. L’appuntamento rientra nel ciclo di conferenze dedicate all’anno giubilare per celebrare l'incontro tra il Poverello di Assisi e il Sultano Al-Malik Al-Kamil. Sono diversi gli esperti che, attraverso i documenti, parlano della verità storica che testimonia come tale avvenimento abbia avuto luogo, in Egitto, dando “una base alle celebrazioni stesse”, ha detto fra Narcyz Klimas, vice-archivista custodiale e organizzatore del convegno. “Abbiamo cominciato a pensare questo convegno già dallo scorso anno, realizzando l'organizzazione a partire da maggio” ha spiegato fra Klimas: “non ci aspettavamo questa partecipazione numerosa, ma ciò è segno sia dell’interesse sia dell’attualità dei temi che abbiamo scelto”.

La mediazione delle immagini

Tra gli incontri di questi giorni, quello sull'approfondimento delle fonti arabe di Bartolomeo Pirone, docente di Lingue e letteratura araba, e quello sullo studio delle fonti crociate e occidentale del medievalista Antonio Musarra. Nella giornata di ieri si è parlato delle fonti francescane, con un intervento di monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, e uno di Musarra sulla “translatio francescana dei Luoghi Santi” che lega Greccio a Betlemme, il Calvario a La Verna, con un focus sul Perdono d'Assisi. L’arcivescovo Accrocca ha evidenziato come “il ricordo dell’incontro di Francesco con il Sultano Al-Malik Al-Kamil” sia stato “mediato (e condizionato) nel corso dei secoli dalle immagini più che dalle fonti scritte”. “Nel Medio Evo e per lunghi secoli - ha spiegato a Vatican News - la cultura fu patrimonio dei chierici: i laici generalmente non sapevano leggere. Ma tutti potevano leggere un’immagine. Per cui nei secoli le immagini hanno avuto molta più influenza dei testi scritti, sono state ‘i libri’ letti di più rispetto a quelli scritti, peraltro in latino”. Il primo autore francescano a riferire dell’incontro di 800 anni fa fu Tommaso da Celano - ha aggiunto monsignor Accrocca - che a ridosso della canonizzazione di Francesco (1228-1229) pubblicò la Vita beati Francisci. Tommaso scrisse che il Santo si presentò al cospetto del sultano senza particolari tutele. Il sultano l’accolse con onore e l’ascoltò volentieri, restando impressionato dalla sua personalità, ma ognuno rimase sulle proprie posizioni. “Diversa, invece, la narrazione di Bonaventura”, ha aggiunto l’arcivescovo di Benevento, ma quel che resta è abbastanza perché ancor oggi quell’incontro sia capace di far riflettere a lungo.

L'intervista all'arcivescovo Accrocca

L’incontro col Gran Mufti

Questo mercoledì, due conferenze: una del cardinale Leonardo Sandri, Prefetto della Congregazione per le Chiese Orientali, sull'attualizzazione del significato dell'incontro tra San Francesco e il Sultano nel magistero e nei gesti del Papa Francesco; l’altra del segretario generale dell'Ordine dei Frati Minori, fra Giovanni Rinaldi, dedicata all'attualizzazione per l'Ordine dei Frati Minori e alla presenza degli stessi in Terra Santa. Momento culminante, la visita e l'incontro con Muhammad Ahmad Hussein, Gran Mufti di Gerusalemme, all'interno degli spazi della Moschea di Al-Aqsa. Quindi la celebrazione del Transito di San Francesco in apertura dei festeggiamenti per la memoria del Santo, il 4 ottobre.

Costruzione della pace

L'obiettivo del convegno a Gerusalemme “è fare memoria di questo incontro” ha commentato fra Francesco Patton, Custode di Terra Santa, ma non significa esclusivamente “guardare indietro perché l’incontro di 800 anni fa diventa fondamentale per superare la logica dello ‘scontro di civiltà’. In modo speciale questo convegno potrebbe aiutarci ad attualizzare il messaggio dell'incontro in linea continuativa con quanto ha proposto Papa Francesco per la costruzione della pace, prima in Egitto e poi in Marocco. L’incontro ci ricorda - ha concluso - che c'è un'alternativa allo scontro: la logica dell'incontro con cuore, spirito e atteggiamento fraterno”.

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02 ottobre 2019, 11:58