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I vescovi del Venezuela sostengono mons. Edgar Peña Parra oggetto di false accuse

La Presidenza della Conferenza episcopale venezuelana interviene con un comunicato a sostegno di mons. Edgar Peña Parra, Sostituto della Segreteria di Stato vaticano e originario dell'arcidiocesi di Maracaibo in Venezuela, oggetto di accuse che i presuli definiscono “calunniose”

Adriana Masotti - Città del Vaticano

Il testo dei vescovi del Venezuela è lungo e articolato in 8 punti. “La Conferenza episcopale si sente in dovere di mettere in guardia il popolo cattolico e l'opinione pubblica nazionale e internazionale su una serie di accuse calunniose contro uno dei più stretti collaboratori del Santo Padre Francesco”, esordiscono i presuli che poi affermano di poter garantire “in modo responsabile” sulla sua persona “largamente conosciuta e apprezzata” in Venezuela per l'importante lavoro ecclesiale e umanitario svolto per trent'anni in diverse parti del mondo. Nel comunicato si dice che le denunce a livello internazionale apparse contro di lui hanno “causato sorpresa e disagio al mondo cattolico dell'arcidiocesi di Maracaibo”, così come nel Paese. E si precisa che “addirittura alcune segnalazioni non coincidono né nelle date né nella presenza fisica dove dicono si sarebbero verificati i fatti”.

Accuse false che nascondono altri fini

Secondo il documento, “queste falsità, all'apparenza al servizio della verità, nascondono altri fini” e provengono da settori ecclesiali che cercano di “minare la credibilità di Papa Francesco, creando dubbi, facendo notare che il suo magistero e le sue azioni sono segnate da scelte non corrette dei suoi collaboratori”. Nel comunicato si sostiene, inoltre, che intenzioni di “coloro che agiscono in questo modo”, sono “delegittimare" chi ha chiaramente stigmatizzato "un'economia sfrenata e priva di umanità”, come quella attuale. I pastori dichiarano tuttavia che non si deve “rifuggire dall'indagine e dal chiarimento, con prove convincenti e non semplicemente con dichiarazioni infondate, di qualsiasi fatto che danneggi la dignità dell'essere umano e della Chiesa”. Ribadiscono inoltre l’adesione “chiara e sincera” a Papa Francesco e al suo ministero e infine chiedono “al Signore e alla Vergine che benedica” l’impegno di mons. Edgar Peña Parra, concedendoli pace e serenità perché possa continuare ad aiutare il Papa nella sua missione di essere luce e sale in mezzo al mondo.

Il testo completo dei vescovi venezuelani

Di seguito una traduzione di lavoro in italiano del documento integrale dei vescovi venezuelani che porta le firme del presidente della Conferenza episcopale, monsignor José Luis Azuaje Ayala, arcivescovo di Maracaibo; di monsignor Mario Moronta Rodríguez, vescovo di San Cristóbal e di monsignor Raúl Biord Castillo, vescovo di La Guaira, rispettivamente primo e secondo vice presidente della Conferenza e del segretario generale, monsignor José Trinidad Fernández Angulo, vescovo ausiliare di  Caracas.

1. - La Presidenza della Conferenza episcopale venezuelana si sente in dovere di mettere in guardia il popolo cattolico e l'opinione pubblica nazionale e internazionale su una serie di accuse calunniose contro uno dei più stretti collaboratori del Santo Padre Francesco, Mons. Edgar Peña Parra, sostituto della Segreteria di Stato e originario dell'importante arcidiocesi di Maracaibo, Stato di Zulia, Venezuela.
2.- Affermiamo in modo responsabile che si tratta di una persona largamente conosciuta e apprezzata dall'Episcopato venezuelano, dal mondo ecclesiale del nostro Paese, dal suo ambiente regionale e familiare a Zulia, così come nei luoghi dove ha prestato il suo servizio diplomatico, cosa che ci permette di dare una testimonianza e di garantire sulla sua persona e sul suo servizio alla Chiesa.
3. - Sono apparse segnalazioni e alcune denunce al livello internazionale contro di lui, che rivelano essere state rinforzate a livello nazionale e locale nel suo Paese di origine, cosa che ha causato sorpresa e disagio al mondo cattolico dell'Arcidiocesi di Maracaibo, così come in Venezuela, dove è conosciuto e apprezzato per l'importante lavoro ecclesiale e umanitario svolto per trent'anni in diverse parti del mondo, al servizio della Santa Sede. Addirittura alcune segnalazioni non coincidono né nelle date né nella presenza fisica dove dicono si sarebbero verificati i fatti.
4. – Quelli che oggi hanno diffuso in Europa e in altre parti del mondo, che hanno propagato queste falsità, all'apparenza al servizio della verità, nascondono altri fini. Non solo attaccano una persona, intendono screditare l'istituzione e minare la credibilità di Papa Francesco, creando dubbi, facendo notare che il suo magistero e le sue azioni sono segnate dalla scelta non corretta dei suoi collaboratori.
5. - Coloro che agiscono in questo modo, da posizioni prolungate di benessere e privilegio, intendono delegittimare chi ha chiaramente affermato che l'impoverimento della maggioranza e la distruzione della casa comune affonda le sue radici in un'economia sfrenata e priva di umanità. Questo li lega ad alcuni gruppi che cercano di ignorare il valore morale del magistero pontificio, poiché il loro intento è un altro. Fa male, inoltre, che a questi si aggiungano fattori interni che si prestano a tali scopi in modo irresponsabile e che sono lontani dalle esigenze etiche che devono risplendere in ogni credente. Papa Francesco ci ha insegnato che le differenze si risolvono attraverso il dialogo, attraverso la cultura dell'incontro, non attraverso la denigrazione.
6. -Spetta a noi credenti ricorrere alla preghiera sincera, alla misericordia che condivide luci e ombre, senza rifuggire dall'indagine e dal chiarimento, con prove convincenti e non semplicemente con dichiarazioni infondate, di qualsiasi fatto che danneggi la dignità dell'essere umano e della Chiesa come serva dell'umanità. Inoltre, abbiamo bisogno di un serio discernimento per non essere ingannati da coloro che non cercano la verità o la trasparenza, ma altri fini.
7. - Ribadiamo la nostra adesione chiara e sincera al Santo Padre Francesco, alla sua persona e al suo ministero, e lo accompagniamo nel dolore che ferisce, ma non piega, dinanzi all’annuncio gioioso del Vangelo e al coraggio di affrontare le riforme che consentano di avere una personalità morale più grande a chi ha preso sul serio le sfide per superarle. “Siamo realisti, ma senza perdere la gioia, l’audacia e la dedizione piena di speranza. Non lasciamoci rubare la forza missionaria". (EG 109).
8. – Come Conferenza Episcopale chiediamo al Signore e alla Vergine che benedica il ministero del nostro fratello Arcivescovo, Mons. Edgar Peña Parra, e gli conceda la pace e la serenità perché la sua dedizione quotidiana sia più gioiosa per il bene di tutti, e continui ad aiutare, in collaborazione con il Cardinale Pietro Parolin, il Santo Padre Francesco nella sua missione di essere luce e sale in mezzo ad un mondo travagliato da situazioni che richiedono la guarigione delle ferite e l'apertura di strade di pace e comprensione.
Presso la sede della nostra Conferenza Episcopale a Caracas, il 20 agosto 2019.

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23 agosto 2019, 12:00