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Usa, nuova dichiarazione della Consulta cattolica-ortodossa

Al centro del documento, la vocazione e la missione del Popolo di Dio e il ruolo dei laici nelle due tradizioni. Mons. Marco Gnavi, consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani : “ E’ un documento molto importante, rappresenta un nuovo approccio al dialogo ecumenico”

Federico Piana- Città del Vaticano

L’importante novità sul fronte del dialogo ecumenico è arrivata ieri dalla Consulta cattolica-ortodossa nordamericana, presieduta in modo congiunto dal cardinale Joseph W. Tobin, arcivescovo metropolita di Newark, e dal metropolita greco-ortodosso Methodios di Boston. Si tratta di una dichiarazione concordata dal titolo: “La vocazione e la missione del popolo di Dio. Una razza eletta, un sacerdozio reale, una nazione santa” con la quale si vuole puntare ancora di più l’attenzione sulla “missione dei laici e sulle implicazioni di questa ecclesiologia per la pratica della sinodalità a tutti i livelli”.

Nuovo approccio al dialogo ecumenico

La dichiarazione cattolica-ortodossa, frutto dei lavori della Consulta che si è conclusa nel maggio scorso, vuole testimoniare anche un diverso e nuovo approccio al dialogo ecumenico. La stessa Consulta spiega che “invece di affrontare insieme un problema che ha impedito la piena comunione tra le chiese, qui i teologi cattolici ed ortodossi esaminano insieme le sfide che riguardano entrambe le chiese, in questo caso il ruolo dei laici nelle due tradizioni e il problema del clericalismo”. Il tutto, continuando ad approfondire l’ecclesiologia che “vede il sacramento del Battesimo come il fondamento della vocazione e del ministero di ogni cristiano, clero e laici, allo stesso modo."

Dare ascolto ai laici

“Il documento comincia a rifiutare la distonia, la contrapposizione, fra laici e clero” spiega mons. Marco Gnavi, consultore del Pontificio Consiglio per la promozione dell’Unità dei Cristiani e direttore dell’Ufficio per l’ecumenismo ed il dialogo interreligioso della Diocesi di Roma. “In sostanza - aggiunge - raccomanda che ai laici vada dato ascolto, pur ribadendo che nella sinodalità a livello locale spetta ai vescovi il discernimento e le decisioni ultime. Però, la dichiarazione parla dei laici come ‘Popolo di Dio’ che riceve dei carismi che sono a disposizione di tutti per il bene comune”.

Ascolta l'intervista a mons. Gnavi

La novità nel dialogo ortodosso-cattolico

La grande novità della dichiarazione cattolica ed ortodossa nordamericana sta anche nel riconoscere che nel passato, in tutto il dibattito teologico precedente tra le due chiese, la questione dei laici è rimasta in ombra. “Si sono affrontati - specifica mons. Gnavi - molti temi fondanti il rapporto tra cattolici ed ortodossi ma la tematica dei laici è rimasta sempre nascosta. Peraltro, questa dichiarazione congiunta credo che vada incontro a quanto Papa Francesco dice spesso sull’intuizione di fede del Popolo di Dio, il suo sensus fidei. Nella sinodalità, bisogna rispettare questa intuizione di fede che appartiene ai laici”.

Mostrare ai giovani l’unità del Popolo di Dio

Nella parte finale del testo, il documento riserva un’attenzione particolare anche ai giovani, affermando che “a coloro i quali cercano un’identità di fede nella religione ultra-tradizionalista o in un universo pseudo-religioso individualista, noi dobbiamo mostrare la vera comunione con i laici per offrire un’alternativa credibile”. “Se ciò non si farà - commenta ancora mons. Gnavi - i giovani li perderemo. I giovani hanno bisogno di vedere l’unità del Popolo di Dio, con i laici protagonisti e non relegati in secondo piano”.

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08 agosto 2019, 14:01