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Al via in Umbria un percorso di spiritualità rivolto ai giovani

Da oggi fino al 21 agosto a Casa San Girolamo di Spello, in provincia di Perugia, inizierà un percorso rivolto a giovani, fatto di silenzio, preghiera, lavoro e vita comunitaria proposto dall’Azione Cattolica italiana in collaborazione con i Piccoli Fratelli del Vangelo.

Eugenio Serra – Città del Vaticano

“Il deserto nella città. Ascoltare, accompagnare, discernere, servire”. È questo il tema della proposta formativa dell’Azione Cattolica Italiana con l'aiuto dei Piccoli Fratelli del Vangelo, comunità ispirata agli insegnamenti di Charles de Foucauld. Si tratta di un percorso di “qualche giorno - si legge nel comunicato della Casa San Girolamo di Spello - per respirare aria nuova e ritornare in città carichi e pieni di gioia evangelica da moltiplicare”. I promotori di questa iniziativa sono don Massimo Masini e Gigi Borgiani che gestisce, in questi giorni, la Casa San Girolamo di Spello.

Sull’esempio di fratel Carlo Carretto

“L’anno scorso è nata questa idea di proporre, sullo stile di fratel Carlo Carretto, qualche giorno di preghiera, di silenzio, di lavoro e anche di incontro con i testimoni, in particolare i Piccoli Fratelli del Vangelo. È la prima edizione quest’anno. Ci sono diversi iscritti. Vediamo se può essere un’occasione di riposo, di meditazione, di lavoro come fratel Carlo Carretto ci ha insegnato”. È  quanto riferisce don Massimo Masini, parroco di San Martino in Strada a Grisignano, San Lorenzo in Noceto e Collina. Fratel Carlo Carretto (1910-1988), una delle figure centrali nel mondo cattolico del ‘900, è stato presidente nazionale della Gioventù Italiana di Azione Cattolica e ha fatto parte della Congregazione dei Piccoli Fratelli di Gesù, ispirata dalla figura di Charles de Foucauld. Dal 1965 ha vissuto a Spello, in Umbria, dove ha fondato un centro di preghiera e contemplazione eremitica. Qui ha vissuto come Piccolo Fratello fino alla sua morte. 

Ascolta l'intervista a don Massimo Masini

C’è il richiamo al silenzio, come base dell’esperienza. Perché è importante dedicare quattro giorni, in cui al centro c’è il silenzio?

R. – Fratel Carlo Carretto è un profeta in questo. Si innamorò dell’esperienza di Charles de Foucauld, che aveva sperimentato il deserto vero. In un mondo dove tutto è un po’ urlato, questa richiesta di silenzio, per diverse ore, ci sembra abbastanza importante. Soltanto nel silenzio possiamo accogliere e metterci in ascolto della Parola di Dio, che ci offre sempre alcune strade: se non di guarigione, almeno di consolazione.

Si tratta di una proposta dedicata soprattutto ai giovani. Questa abbondanza di strumenti tecnologici che ostacolano un po’ il loro desiderio di costruire, crede che siano ancora più necessari questi momenti di ascolto, di riflessione, di condivisione, di cammino?

R. – Senza demonizzare gli strumenti di cui facciamo uso, l'idea è quella di privarci di questi strumenti, non tanto per un “togliere” quanto per “aumentare” le possibilità di ascolto dell’altro, di Dio e anche della sua Parola. Dobbiamo saper fare alcune scelte, a volte anche profetiche, non tanto per demonizzare ma per prendere una certa distanza. Possiamo anche stare senza il cellulare per qualche ora o anche per qualche giorno …

Si tratta di una proposta che deve dare lo slancio per ritornare nella nostra vita quotidiana carichi e pieni di gioia da moltiplicare. Ma nella corsa e negli impegni quotidiani, come si fa a continuare a coltivare la dimensione del silenzio e della riflessione?

R. – Vedendo l’esempio di fratel Carlo Carretto ma anche di Madre Teresa. Occorre crearsi alcuni momenti della giornata, in particolare al mattino, nei quali poter custodire un “piccolo angolo di Dio”, fratel Carlo parlava di questo. Può essere un quarto d’ora, venti minuti, per chi può, anche l’Eucaristia, ma custodire questo appuntamento. Questo “angolo di Dio”, bisogna farlo diventare un’abitudine.

 

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18 agosto 2019, 07:37