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Suore missionarie del catechismo Suore missionarie del catechismo

Missionarie del catechismo: 80 anni di apostolato e di servizio agli ultimi

Il 5 agosto del 1939 padre Vincenzo Idà fondava la congregazione delle suore missionarie del catechismo, attiva oggi in 8 Paesi di tutti i continenti. Per l'anniversario, celebrazione nella chiesa di Anoia Superiore, diocesi calabrese di Oppido Mamertina-Palmi, presieduta dal nunzio apostolico in Italia mons. Tscherring

Eugenio Serra – Città del Vaticano

Quello delle Suore missioniare del catechismo, congregazione fondata 80 anni fa da padre Vincenzo Idà ad Anoia superiore, piccolo comune calabrese,  è un carisma che si cala nella realtà. Si dedicano, infatti, a formare catechisti parrochiali, hanno una particolare attenzione alla formazione nelle scuole della prima infanzia e nelle istituzioni giovanili e fanno compagnia alle persone più vulnerabili nelle case di risposo e negli ospedali.

Celebrazione presieduta dal nunzio in Italia, mons. Tscherring

Oggi, nel giorno dell'anniversario, il nunzio apostolico per l’Italia, monsignor Emil Paul Tscherring presiede alle 19 la celebrazione eucaristica nella chiesa di Anoia Superiore, per tutte le figlie spirituali di padre Vincenzo Idà, che ha fondato anche la congregazione dei Padri missionari dell’evangelizzazione. La messa viene concelebrata dal vescovo monsignor Francesco Milito.  “Imparando dal passato, celebrando il presente, costruendo il futuro” è il tema scelto per l'anniversario. Ce ne spiega il significato suor Bernardina Pèrez, superiora generale della congregazione.

Ascolta l'intervista a suor Bernardina Pèrez

R. - Per noi, suore missionarie del catechismo, significa portare avanti il carisma che padre Idà, il fondatore della congregazione, ha trasmesso alle prime consorelle, e loro a noi. Il dono di essere pane per gli altri. Di spezzarsi, giorno dopo giorno, nel lavoro che svolgiamo nell’apostolato, nella parrocchia, con i bambini e con gli anziani. Noi facciamo tesoro di quello che ci hanno lasciato le nostre consorelle, cerchiamo di celebrarlo in questi giorni e di proporlo nuovamente alla società di oggi.

Quali sono le attività che svolgete?

R. - Noi operiamo nel sociale perché bisogna curare il lato umano della persona. Abbiamo le missioni in diversi Paesi, specialmente nell’Africa e nell’America Centrale. Siamo presenti, oltre che in Italia, in Messico, in Argentina, in Terra Santa, in Bronx, nelle Filippine, in Madagascar e in Kenya. 

Che contributo può dare la fede alla vita e quali sono le sfide di oggi?

R. - Io penso che la fede può dare tanto. Può dare tanto alla società di oggi, specialmente ai nostri giovani, che apparentemente non vogliono sapere niente della fede ma nascondono, in realtà, un desiderio e una sete di Dio. Un desiderio e una sete non di parole, ma di vicinanza e testimonianza. Specialmente noi religiosi abbiamo una responsabilità grande di essere vicini agli altri e di mostrare l’amore di Dio non soltanto ai nostri ragazzi ma anche alle tante famiglie, che attraversano disagi, che silenziosamente soffrono e hanno bisogno del nostro aiuto, non tanto materiale ma di quello spirituale. Anche un semplice sorriso dà un aiuto a tante persone. Io penso che queste famiglie in difficoltà cercano questo da noi, come religiosi e come consacrati. Non si aspettano prediche, che qualche volta appesantiscono l’animo delle persone, ma cercano compagni di viaggio, amici. Hanno bisogno di sentirsi importanti.

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05 agosto 2019, 15:24