Foto di gruppo dei vescovi della Repubblica Dominicana Foto di gruppo dei vescovi della Repubblica Dominicana 

Vescovi dominicani: l’ideologia di genere danneggia l'educazione

Al termine della loro 57 esima assemblea plenaria, i vescovi della Repubblica Dominicana ribadiscono la richiesta al governo di annullare l’ordinanza 33, che chiede al ministero dell’Istruzione l’avvio di una politica educativa di genere. Nei Paesi latinoamericani dove è stata introdotta, scrivono, questa ha aperto la porta ad “ideologie che distruggono la famiglia, i valori e la cultura”

Alina Tufani – Città del Vaticano

“Non possiamo dimenticare che in tutti i Paesi dell'America Latina l'applicazione di una politica di genere ha aperto la porta all'ingresso di ideologie che distruggono la famiglia, i valori e la cultura, nonché la negazione di concetti scientifici che sono inconfutabili”. Con queste parole, i vescovi dominicani, in un comunicato diffuso al termine della loro 57esima assemblea plenaria, allertano nuovamente la popolazione sulla necessità di eliminare il termine “genere” dalla politica educativa dello Stato.

Combattere “l’intromissione dell’odiosa ideologia di genere”

L’ episcopato della Repubblica Dominicana ribadisce la richiesta fatte al governo, il 28 maggio, di annullare l’ordinanza 33 del 2019, attraverso la quale viene richiesta la progettazione e l'attuazione di una politica di genere da parte del Ministero dell’istruzione. In quella richiesta, i vescovi dell’isola caraibica affermavano che la politica di genere, per favorire una cosiddetta uguaglianza, maschera l'ideologia gender, che sradica la natura umana, ignora la biologia e calpesta concetti scientifici inconfutabili. “Riteniamo necessario eliminare il termine 'genere' dalla politica educativa, per evitare - ribadiscono i vescovi – l’intromissione di questa odiosa e distruttiva ideologia di genere che, ne siamo sicuri, la maggioranza della società non vuole”.

"Giù le mani dai miei figli”

Nel comunicato al termine della plenaria, l’episcopato dominicano chiede di avviare un dialogo aperto, democratico, trasparente e partecipativo. Per questo motivo, i vescovi hanno deciso di appoggiare l'iniziativa dei laici che si sono manifestati con lo slogan "Giù le mani dai miei figli” (No te metas con mis hijos). “Sono i genitori - affermano - quelli che hanno più diritto a chiederlo”.

Crediamo nell’uguaglianza dei diritti tra uomo e donna

L’ episcopato riconosce la necessità di costruire un sistema educativo di qualità che sia all’altezza delle sfide della società dominicana. “Crediamo – si legge nella nota - nell'uguaglianza delle opportunità e dei diritti tra uomini e donne; capiamo che questo è ciò a cui aspira la maggioranza della popolazione”. Quindi i vescovi si impegnano a continuare ad allertare la popolazione sull'evoluzione che il concetto di genere ha avuto negli ultimi decenni, “il che, senza dubbio, porterebbe ad accettare programmi dannosi nel processo educativo”.

La Chiesa aperta al dialogo

La Chiesa dominicana è sempre stata aperta al dialogo e alla partecipazione a processi che possano contribuire allo sviluppo di una società più equa. A questo proposito, i vescovi ricordano che riguardo al tema dell'educazione, “la Chiesa cercherà sempre di appoggiarsi su basi e premesse che riflettono una corretta antropologia”.

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06 luglio 2019, 17:09