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Parroco di Stromboli: la sofferenza è grande, ma c’è voglia di rinascere

Don Giovanni Longo, parroco delle Chiese di Stromboli e Ginostra, ha coordinato gli aiuti che la Chiesa locale ha dato a chi ha vissuto il violento fenomeno vulcanico

Eugenio Serra – Città del Vaticano

Quella de 3 luglio è stata un’eruzione che ha seminato paura a Stromboli, isola delle Eolie. Ma è stata Ginostra la frazione più colpita, sommersa dai lapilli e dalla cenere vulcanica. Quello che ha trasformato una giornata difficile in tragedia è stata la morte di Massimo Imbesi. Il trentacinquenne nato a Messina ma da tempo residente a Milazzo è stato investito dalla ricaduta della cenere lavica. Morte che ha scosso profondamente le comunità. “È stato il momento più brutto, per tutti”. Lo ha dichiarato a Vatican News, il parroco don Giovanni Longo

La reazione degli abitanti di Stromboli

Gli abitanti di Stromboli – spiega don Longo - stanno affrontando questa situazione in maniera egregia. Io vorrei sottolineare, prima di tutto, il grande senso di appartenenza degli strombolani alla propria isola. Loro amano profondamente la loro isola. Si sono rimboccati le maniche tutti, dai più piccoli ai più grandi, e anche molti volontari.

Ascolta l'intervista a don Giovanni Longo

Battesimo come simbolo di rinascita

“Io insisto sempre –aggiunge don Longo - su una cosa con la mia comunità: la nostra vita è nelle mani di Dio, noi siamo gestori di questo grande dono meraviglioso che il Creatore ci ha fatto, ma nello stesso tempo la vita si caratterizza per la fragilità. Dico sempre che alla sera della vita noi saremo giudicati per l’amore, ed è l’unica cosa per cui noi saremo ricordarti. Insisto molto con i miei parrocchiani sull’amore reciproco, su questo volersi bene, su questo volersi aiutare sempre e non pensare semplicemente ad accumulare. E dico sempre di vivere la propria vita puntando un occhio sulla terra e un occhio verso il cielo”. “Tra l’altro domenica – conclude il parroco - avevo in programma un battesimo di due gemellini a Ginostra, che è il paese più colpito. E allora ho chiesto ai genitori, perché loro lo vogliono rinviare il battesimo, di confermare questa data. Credo che la celebrazione di questi due bambini di Ginostra possa veramente essere una testimonianza molto bella di rinascita, e lo sappiamo che il battesimo è una rinascita a vita nuova. Per cui sto insistendo molto su questa cosa sperando che accettino, nonostante tutto, di fare il battesimo di questi due gemellini domenica, se non è domenica prossima comunque al più presto lo faremo”.
 

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05 luglio 2019, 14:49