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Il gruppo di missionari nelle spiagge della Sardegna.jpeg

Missioni in spiaggia, per condividere la fede

San Teodoro, per tre giorni, è diventata meta del progetto “Missioni in Sardegna”. Studenti universitari di Gioventù Missionaria, da venerdì a domenica 21 luglio, si sono impegnati nell’evangelizzazione di turisti e residenti nella cittadina gallurese

Eugenio Serra – Città del Vaticano

“Molte persone, che abbiamo incontrato in spiaggia, ci hanno accolto con il sorriso. Penso che abbia dato speranza il nostro messaggio di fede. Spero che, di questi giorni, sia passato questo: giovani che parlano di Gesù con semplicità. Il parroco di San Teodoro, Alessandro Cossu, è rimasto felicissimo. Ci ha proposto di tornare, però raddoppiando i giorni. Ci siamo salutati con un arrivederci”. Con queste parole, Barbara Giannetti, responsabile di Gioventù Missionaria a Roma, apre l’intervista ai microfoni di Vatican News.

Ascolta l'intervista a Barbara Giannetti

Come nasce questa iniziativa?

R. – L’idea delle missioni in spiaggia con Gioventù Missionaria, l’apostolato che ha organizzato queste missioni - un apostolato del Regnum Christi – nasce qualche anno fa per la prima volta a Grottammare. Quest’anno padre Nicola, il sacerdote che ci ha accompagnati qui in Sardegna, ha avuto questa idea di ripetere questa esperienza delle missioni in spiaggia.

Gli incontri che avete avuto con i turisti e i residenti nelle spiagge, che cosa vi hanno lasciato?

R. - In spiaggia può risultare un po’ più scomodo, ma devo dire che la risposta è stata più che positiva. Tutti noi avevamo delle aspettative molto più basse. Invece la gente si è mostrata curiosa e noi ovviamente abbiamo approfittato. Molti non solo hanno risposto agli inviti che gli facevamo di partecipare alle attività che organizzavamo in parrocchia, ma soprattutto volevano sapere di più di noi, quindi cosa stessimo facendo, il motivo … Tante persone si sono aperte, raccontandoci magari la loro esperienza di fede che poteva essere sia positiva che negativa. Quindi è stato un momento senza dubbio di confronto di ascolto e di arricchimento. Tante persone ci hanno raccontato la loro storia; sono uscite fuori delle storie sorprendenti, tante di sofferenza.

Anche se nascosto, un sentimento religioso è ancora presente tra la gente …

R. - Il fatto che la gente abbia risposto positivamente, mi ha fatto riflettere sul fatto che non è vero che la società ha rifiuto nei confronti della fede, di Gesù e di quello che è il messaggio del Vangelo, ma piuttosto penso che manchino degli stimoli, manca la normalità del parlare di Gesù.

Che cosa intendete con riposo cristiano?

R. - Andare in vacanza non vuol dire lasciare Gesù a casa, ma è il saper rendere il Signore presente nella nostra vita a 360 gradi anche nel riposo e nei momenti di vacanza.

Che cosa aggiunge la fede alla vita?

R. - Penso che la fede sia il senso, che la nostra vista sia una missione che è stata pensata appositamente per noi dal Signore. Avere la fede, quindi questo valore aggiunto, è quell’ingrediente che dà senso a tutto, che mette insieme tutti i tasselli della nostra vita. Chi ha fede è perché ha scoperto l’amore di Gesù. Nel momento in cui si sperimenta questo amore forte, quando si è inondati da questo amore, non si può che essere felici.

 

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24 luglio 2019, 13:02