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Elezioni in Europa. I vescovi: collaborare per rispondere a sfide urgenti

In vista delle prossime elezioni europee i vescovi di nove diocesi frontaliere dell’Europa occidentale hanno diffuso una lettera pastorale per esortare i cittadini europei a riprendere consapevolezza della loro eredità comune e a partecipare al voto con un atteggiamento più costruttivo sul futuro dell'Unione

Lisa Zengarini – Città del Vaticano

La solidarietà, la diplomazia al servizio della pace, il rispetto della vita umana, la tutela dell'ambiente, la questione migratoria e il lavoro. Sono le sei necessarie sfide che deve affrontare l’Europa per continuare il progetto di costruzione comunitaria oggi in crisi. Ad indicarle in una lettera i vescovi europei riuniti nel cosiddetto gruppo “Euregio”, che comprende le nove diocesi frontaliere di Germania, Francia, Belgio e Lussemburgo (Augusta, Treviri, Liegi, Nancy, Metz Namur, Troyes, Verdun e Lussemburgo).

Costruire il futuro

 “L’Unione europea – scrivono i presuli - si trova oggi di fronte a diverse crisi economiche, politiche, demografiche e ideologiche che dimostrano la portata delle sfide che deve affrontare: siamo convinti però che abbia tutte le risorse per affrontarle. Desiderosi di andare contro l’ondata di discorsi fatalistici, atteggiamenti di ripiegamento e di critica sterile, vogliamo, attraverso questa lettera pastorale, gettare uno sguardo lucido e costruttivo sull’Europa e sul suo futuro”. 

Solidarietà, diplomazia, tutela della vita

Dopo avere ricordato che la storia europea trae la sua origine dall’incontro della cultura latina con quella germanica e che il cristianesimo è stato il “collante spirituale” di queste due culture, la lettera ripercorre le tappe storiche e le ragioni che hanno spinto i Padri Fondatori a dare vita, nel 1957, all’unione economica e doganale per stabilire la pace nel Continente, dopo secoli di conflitti sfociati nella Seconda Guerra Mondiale e nell’Olocausto. Il testo passa quindi in rassegna le sei principali sfide che ha davanti a sé l’Europa oggi. A cominciare da quella della solidarietà: “L'Unione Europea – si sottolinea – deve privilegiare il sostegno delle persone in difficoltà a causa di un liberismo finanziario che disprezza la persona umana”. Viene poi la sfida della diplomazia per costruire la pace e combattere il terrorismo, che nessuno Stato può affrontare da solo: “Di fronte alle nuove forme di terrorismo – si legge nel documento – ripiegarsi su sé stessi (…) sarebbe un suicidio”. La terza sfida è il rispetto della vita umana in tutte le sue fasi, perché ogni uomo è “creato ad immagine di Dio”.

Ambiente, questione migratoria, lavoro

Un’altra sfida segnalata dalla lettera è la cura dell'ambiente, nella prospettiva di “un'ecologia integrale” che pone l'uomo al centro della Creazione nella sua dimensione relazionale con altri uomini e creature. C’è poi la questione migratoria: “L'Europa – evidenziano i presuli europei - deve garantire un’accoglienza dignitosa ai migranti, con un approccio concertato e accettato da tutti i suoi Stati membri”, gestendola però “in modo che le azioni intraprese non siano causa tensioni nelle società di accoglienza”. La sesta sfida è, infine, l'occupazione e il declino demografico nel continente. Secondo i vescovi firmatari della lettera, “una politica coordinata” permetterebbe di superare le attuali difficoltà.

Aprirsi al dialogo senza rinunciare alla propria identità

“Per risolvere questi problemi - sottolinea quindi il documento - i Paesi dell'Unione europea devono restare aperti al dialogo con le loro rispettive diversità”. Un’apertura che non significa perdere la propria identità: “Al contrario, ciascun popolo con la propria ricchezza culturale permette all'altro di scoprire una parte dell'identità europea”.

Solidarietà e collaborazione per risolvere i problemi

Di qui l’appello ai cittadini dell’Unione a partecipare alle elezioni europee “nello spirito di servizio del bene comune, per tutti i nostri fratelli europei”. “Siamo convinti – scrivono in conclusione i nove vescovi - che la solidarietà e la collaborazione tra le nazioni sia la risposta più fruttuosa che possiamo dare alle attuali questioni europee. Pieni di fiducia e speranza in questa comunità di destini, crediamo che i giorni bui lasceranno il posto a una nuova alba, purché ognuno sia consapevole della propria responsabilità e non si sottragga al proprio dovere”.

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04 maggio 2019, 13:33