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Le tradizionali processioni del Venerdì Santo in Italia

Nord e sud Italia sono uniti fino a domenica nel celebrare le tradizioni locali del Triduo pasquale. Le processioni del Venerdì Santo a Savona e Ginosa (Taranto) rivivono ogni anno grazie alle Confraternite laicali e ai fedeli. I centri storici cittadini si fanno così teatro della Passione di Cristo

Matteo Petri- Città del Vaticano

La Passione di Cristo vissuta tra le vie e le piazze della città. La processione del Venerdì Santo va ben al di là di un simbolo, di una rievocazione, diventa infatti concreta materializzazione del cammino di Gesù verso il Golgota. E’ questo il senso che accomuna la processione del Venerdì Santo di Savona e la “Procession d’ l’ Mster” , la processione dei Misteri del Venerdì Santo, di Ginosa.

Il Venerdì Santo a Savona, l’evoluzione della processione dal Medioevo fino ad oggi

“La tradizione della processione del Venerdì Santo così come la conosciamo oggi risale al 1810; quando il vescovo Maggioli decretò l’ordine della “Processione delle 15 casse”, in realtà però, originariamente, la tradizione del Venerdì Santo delle Confraternite di Savona risale al Medioevo quando erano i confratelli rappresentavano concretamente nei vari momenti, attraverso anche l’autoflagellazione, la passione di Cristo”, spiega ai nostri microfoni Sonia Pedalino, esperta delle tradizioni di Savona ed ex priore della confraternita di Nostra Signora di Castello. “I confratelli mettevano in scena concretamente le stazioni della Via Crucis, ma avvenne poi che, il Concilio di Trento considerò troppo truculente queste scene. Le confraternite allora, per mantenere la tradizione delle rappresentazioni della Passione di Cristo, si dotarono di casse lignee raffiguranti i vari momenti della Via Crucis e iniziarono così la tradizione della “Processione delle casse”. Ogni confraternita inizialmente faceva la processione con le proprie casse o il Giovedì o il Venerdì sera. Poi successe che nel 1810 il vescovo di Savona decretò che dovesse esserci un’unica processione per la città con un preciso ordine: dalla Promessa del Redentor, ovvero La Cacciata di Adamo ed Eva dal Paradiso a quello dell’Annunciazione, dal Bacio di Giuda e l’Orazione nell’Orto, fino alla Crocefissione, alla morte in Croce e alla deposizione nel Sepolcro, in fondo la cassa della Madonna dei Sette Dolori e, infine, la croce d’argento che racchiude la reliquia della Croce di Cristo”.

La storia delle Confraternite della Rocca del Priamar

“Le Confraternite sono nate sulla Rocca del Priamar nel 1260 – spiega ancora Sonia Pedalino - La prima a nascere fu quella di Nostra Signora di Castello. Sulla Rocca del Priamar via era un tempo l’antica cattedrale e a fianco di questa gli oratori delle confraternite. Gli storici dicono che inizialmente erano 10/12 confraternite, ma in seguito, dopo la distruzione della Rocca da parte dei genovesi nel 1538, quando Genova rase al suolo tutta la parte della città che si trovava sulla Rocca, compresa la cattedrale e gli oratori, le confraternite scesero così a valle e alcune si unirono; da 12 rimasero così le sei attuali. Le confraternite nacquero per uno scopo caritativo, soprattutto, per aiutare vedove, orfani e poveri. Ma uno degli scopi principali era quello della sepoltura dei defunti, di chi moriva povero e senza nessuno che potesse garantirgli una degna sepoltura”.

La Processione del Venerdì Santo di quest’anno a Savona

“La Processione – spiega ancora l’ex priore - con le 15 casse lignee viene fatta soltanto negli anni pari e quindi quest’anno non ci sarà. Verrà fatta invece una Via Crucis che partirà alle 21 dal Duomo di Savona, attraverserà parte della città e terminerà sulla Rocca del Priamar, dove si trovava l’antica cattedrale. Alla processione saranno presenti il parroco di Savona centro, don Silvio Delbuono, il vescovo mons. Calogero Marino e tutti i fedeli”.

Ascolta l'intervista a Sonia Pedalino

La tradizione della processione del Venerdì Santo a Ginosa

Nella cittadina tarantina si celebra la Passione e morte di Gesù con un rito molto antico a cui partecipano anche in questo caso le Confraternite laicali della città. “La Procession d’ l’ Mster inizia nel tardo pomeriggio del Venerdì Santo con la partenza del Corteo, organizzato da una delle quattro confraternite di Ginosa – spiega don Giuseppe Bernalda, parroco della Chiesa di Santa Maria del Rosario e Gesù Risorto – La processione vede il trasporto di alcuni simulacri del Calvario di Cristo Morto e della Madonna addolorata e attraversa le vie principali della città con un gruppo di donne che intervallano i vari momenti della Via Crucis con alcuni canti tradizionali”.

Il ruolo delle Confraternite laicali di Ginosa

“A Ginosa la tradizione del Venerdì Santo viene promossa dalla Confraternite. Vi sono tre confraternite che a turno promuovono la processione con immagini distinte, ogni confraternita ha le sue – spiega ancora padre Bernalda – C’è la confraternita del Santissimo Sacramento e di Santa Maria del Rosario, che nasce proprio per promuovere il culto della Madonna del Rosario che è anche la Patrona della città, poi c’è la confraternita di Santa Croce e della Beata Vergine Addolorata, detta dei Santi Medici, e infine quella di San Giuseppe”.

La processione di quest’anno a Ginosa

“La Confraternita che quest’anno promuove e organizza la Procession d’ l’ mster – conclude padre Giuseppe Bernalda - è la confraternita di Santa Maria del Rosario e Santissimo Sacramento però, chiaramente, sono coinvolte e invitate tutte e tre le confraternite. Tutte parteciperanno, ognuna con i propri abiti confraternali”.

Ascolta l'intervista a padre Bernalda

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18 aprile 2019, 13:44