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Cristiani perseguitati - immagine di archivio Cristiani perseguitati - immagine di archivio 

Rapito un sacerdote in Nigeria. La Chiesa invoca il rilascio

Ancora un sacerdote nel mirino della violenza in Nigeria. Si tratta di padre John Bako Shekwolo, parroco della chiesa di Santa Teresa di Ankuwa, rapito da ignoti. L’Associazione dei Cristiani della Nigeria chiede che sia rilasciato incolume

Dalla Nigeria arriva un'altra drammatica notizia, rilanciata oggi dall’agenzia Fides. Si tratta dell’ennesimo rapimento di un sacerdote, padre John Bako Shekwolo, sequestrato il 25 marzo nella sua casa presso il villaggio di Ankuwai, nello Stato di Kaduna, nel centro-nord del Paese. Il rapimento è stato confermato da un comunicato, firmato dal Cancelliere dell’Arcidiocesi di Kaduna, mons. Daniel J. Kyomm: “Siamo spiacenti di annunciare che uno dei nei nostri sacerdoti è stato rapito da ignoti. Mentre chiediamo ai fedeli di pregare per un rapido rilascio di padre Shekwolo - prosegue la nota - facciamo appello alle coscienze di coloro che lo hanno rapito perché lo rilascino incolume”. Dal canto suo la polizia locale ha assicurato tutti gli sforzi e l’impegno possibile per liberare padre Shekwolo che è parroco della chiesa di Santa Teresa di Ankuwa. 

La Chiesa riunita in preghiera, lancia dunque un appello ai sequestratori perché non facciano del male al sacerdote, mentre una dura condanna arriva dalla Christian Association of Nigeria (CAN), l’associazione dei cristiani nel Paese. Il presidente della CAN, il reverendo John Joseph Hayab, scrive: “Mentre notiamo che quello dei sequestri nello Stato di Kaduna è diventato un grande business, invitiamo i rapitori a rilasciare presto il sacerdote”. “È triste - incalza il reverendo - che lo stato di Kaduna sia diventato il centro del business dei rapimenti, con il governo che non fa quasi nulla per fermarlo. Questo dimostra che c'è un fallimento della governance, per quanto riguarda la sicurezza della vita e della proprietà. Il governo e le agenzie di sicurezza devono assumersi la responsabilità di proteggere le vite e le proprietà”. Solo la scorsa domenica all’Angelus il Papa aveva pregato per la Nigeria, colpita da continui attacchi da parte dei Boko Haram e aveva chiesto la conversione dei “cuori crudeli”.

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27 marzo 2019, 16:34