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Fra Emiliano Antenucci in udienza dal Papa Fra Emiliano Antenucci in udienza dal Papa 

Il Papa incoraggia il frate del silenzio

Fra Emiliano Antenucci, cappuccino e inventore dei corsi di preghiera silenziosa, racconta il recente colloquio con il Papa a cui ha portato l’icona della ‘Vergine del Silenzio’

Fabio Colagrande - Città del Vaticano

“È stata una grazia immensa incontrare Papa Francesco nel Palazzo apostolico e avere con lui un colloquio di circa quaranta minuti. È veramente un amico il Papa: ti lascia parlare e ha questa grande capacità di fare silenzio e di mettersi in ascolto”. Fra Emiliano Antenucci, cappuccino e Missionario della Misericordia, racconta a Radio Vaticana Italia alcuni particolari del colloquio privato avuto con il Santo Padre, il 22 marzo scorso.

Silenzio come risposta al ‘chiacchiericcio’

Il religioso, originario di Vasto in Abruzzo, è l'inventore del corso di preghiera ‘silenzio, parla il Silenzio’ e promuove da tempo, anche attraverso un’intensa attività editoriale, la devozione della Vergine del Silenzio, raffigurata da un’icona che lui stesso ha fatto ‘scrivere’ dalle monache benedettine dell’isola di San Giulio, sul lago d’Orta. “Francesco mi ha detto che è molto colpito dalla Vergine del Silenzio e ha sottolineato l’importanza non solo del silenzio interiore, ma anche del silenzio come risposta al chiacchiericcio e al terrorismo delle chiacchiere”.

Il rischio di pregare come ‘parolai’

“Ho portato con me la copia originale dell’icona della Vergine del Silenzio – racconta fra Emiliano – e ho potuto raccontare al Papa tutta la sua storia. Sono ormai dieci anni che organizzo dei corsi per aiutare i fedeli a pregare e sono corsi che sono stati tradotti anche in spagnolo e sono seguiti in America Latina. Mi sta a cuore questo valore aggiunto che il silenzio rappresenta per la spiritualità cristiana”. “Io non voglio creare né un movimento, né un’associazione, – racconta il religioso – ma credo che nella Chiesa manchi un po’ questa dimensione. Molte volte quando preghiamo utilizziamo troppe parole vuote, diventiamo ‘parolai’ come diceva padre Andrea Gasparino. E invece forse dovremmo riscoprire la preghiera silenziosa”.

Silenzio è ‘sospensione del giudizio’

Papa Francesco, nel giugno del 2016, aveva già benedetto l’icona e aveva apposto una scritta sul suo retro: ‘Non sparlare degli altri!!’. “Questo perché quando sparliamo degli altri – spiega fra Antenucci – sporchiamo il mondo e soprattutto perché il Signore ci dice di ‘non giudicare’. Ecco, in questo senso l’invito al silenzio è anche un invito alla sospensione del giudizio sull’altro, perché l’altro è un Mistero”.

La ‘mano di Dio’

“Papa Francesco, in questa come in altre occasioni, mi ha incoraggiato e invitato ad andare avanti su questa strada, mi ha detto di non arrendermi”, conclude il religioso francescano. “Quando gli ho raccontato la storia dell’icona e dei corsi di preghiera mi ha detto che si vede proprio come ci sia la ‘mano di Dio’ in tutto questo”.

 

Ascolta l'intervista a fra Emiliano

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25 marzo 2019, 14:07