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Usa: ondata di proteste contro la nuova legge sull'aborto

Cresce negli Stati Uniti l’ondata di proteste da parte di gruppi e associazioni cattoliche contro la Reproductive Health Act (Rha), la nuova legge nello Stato di New York che autorizza l’aborto oltre le 24 settimane e, in caso di pericolo per la madre, fino al nono mese di gravidanza

Lisa Zengarini - Città del Vaticano

Il provvedimento è stato approvato il 22 gennaio e subito promulgato dal Governatore dello Stato Andrew Cuomo.

Movimenti pro-life chiedono scomunica del Governatore

Stamani – riporta l’agenzia Sir - diversi intellettuali, docenti ed esperti pro-life hanno chiesto la scomunica per il Governatore che, nel firmare la legge, l’ha dichiarata “un progresso” da estendere all’intero Paese. Mons. Edward B. Scharfenberger, vescovo di Albany, capitale dello Stato di New York, ha definito “scandalosa” la celebrazione del Rha e in una lettera scritta nei giorni scorsi da Cuomo, rimprovera al Governatore il suo sostegno ad una “legislazione così distruttiva”, incompatibile con la sua professata fede cattolica.

Mons. Scharfenberger: la scomunica non è una vendetta

Mons. Scharfenberger è intervenuto pubblicamente per sedare gli animi anche riguardo alla richiesta di scomunica per il governatore. La richiesta, secondo il vescovo, nasce per evidenziare il male morale che scaturisce da tale norma e vorrebbe punire chi si professa cattolico, ma dopo ignora gli insegnamenti della fede. “Lo scopo della scomunica – ha voluto precisare il il vescovo di Albany – è quello di riportare la persona alla piena pratica della fede. Non è pensata, quindi, per soddisfare il desiderio di vedere qualche punizione. La scomunica è una misura molto severa, ma non vuole essere né punitiva, né vendicativa, ma riparatrice e costruttiva”.

Nessuna comunione a cattolici che si ostinano a sostenere l’aborto

Tuttavia, mons. Scharfenberger chiarisce che “coloro che ricoprono cariche pubbliche e continuano ad allontanarsi dalla fede cattolica nella loro persistente difesa dell’aborto, come evidenziato non solo dalla promozione della legislazione, ma anche dalla scandalosa celebrazione di esso, dovrebbero essere consapevoli della disposizioni del canone ecclesiale secondo cui, nella misura in cui continuano in tale ostinazione, non devono presentarsi per la Santa Comunione. Lo stesso canone lascia al ministro del Sacramento la possibilità di rifiutare la Comunione se tale persona chiede di essere accolta”. Quindi, pur non essendo una scomunica formale, per il vescovo le norme ecclesiali sono molto chiare a riguardo. Intanto la Cattedrale dell’Immacolata, situata a fianco del palazzo dell’esecutivo, ieri ha suonato le campane a lutto per ricordare i non nati e le loro madri.

 

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26 gennaio 2019, 12:21