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Gmg a Panama, cardinale Bassetti: giovani maestri dell’incontro

Giornata mondiale della gioventù, intervista al cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana

L’incontro dei giovani con il Papa nella cerimonia di apertura della Giornata mondiale della gioventù a Panama è probabilmente uno dei più belli. Così il cardinale Gualtiero Bassetti nell’intervista rilasciata alla nostra inviata a Panama, Francesca Sabatinelli. Il porporato ha anche lanciato un appello affinché si lasci attraccare la nave della Sea Watch, ferma a due miglia dalle coste italiane. (Ascolta l'intervista al cardinale Bassetti)

R. – Forse uno dei più belli. Io dal 2000, anche prima del 2000, ho partecipato a tutte le Gmg. Devo dire che per un motivo forse anche numerico - perché qui non ci sono dei numeri eccessivi - c’è molta meno dispersione. E quindi anche, per esempio, il contatto di chi interviene con i giovani, forse anche proprio un po’ per il calore dell’America Latina, è molto più immediato. Il Papa ha sempre tentato, anche a Cracovia, di fare un dialogo sul tipo di quello di ieri sera. Qui veramente c’è stata una composizione di cultura, di ambiente, di mentalità per cui ieri sera è stato uno degli incontri più belli a cui abbia partecipato. Un dialogo bello, bellissimo. Proprio si dimostra quello che dice sempre il Santo Padre: la diversità non è un problema ma la diversità è una grande ricchezza.

Il Papa questo lo ha ribadito quando ha parlato della cultura dell’incontro. Ai ragazzi ha detto: voi siete maestri ed artigiani…

I ragazzi sono i maestri di questo incontro. Ha detto che le differenze non fermano, ma aiutano questa cultura dell’incontro. E poi ha citato quella frase di Benedetto molto bella: un amore non annulla le differenze, le armonizza. Papa Francesco, più che rivolgersi ai potenti della terra, si rivolge ai giovani. Infatti lui ha detto una cosa molto bella: non c’è bisogno alla fine del discorso, non c’è bisogno di fare un documento. Il documento, ha affermato, siete voi: come vi volete bene, come vi accogliete, come vi sorridete; c’è un mondo che è diverso ed è veramente il mondo di Gesù, il mondo dell’amore, il mondo della Pentecoste. Qui, proprio incontrandosi fra le culture di tutto il mondo, si respira l’unità, la ricchezza della Pentecoste.

I giovani che sono qui vorrebbero chiedere alla Chiesa di includerli di più…

R.  – È quello che è venuto fuori anche nel Sinodo: i giovani chiedono di essere accompagnati. Noi abbiamo avuto un concetto di catechesi sempre molto diretta. L’adulto educa il giovane ma educare vuol dire accompagnare. Accompagnare e includere, rendere responsabili perché la Chiesa poi sono loro alla fine. E ci sarà questo meraviglioso sorgere un sole nuovo che sono i nostri ragazzi e che dipenderà molto da come li avremo formati. Lo dice uno che per 22 anni ha fatto l’educatore e anche, se in tempi diversi, questi criteri li ha vissuti fino in fondo. Un invito: sbloccate questa nave che è vicina alle nostre cose, sbloccate perché la notte fa freddo e devono fare i turni tra il ponte e l’interno perché ci sono i bimbi, perché ci sono le mamme, perché ci sono delle creature che hanno gli stessi diritti che abbiamo noi. Accogliete, sbloccate.

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25 gennaio 2019, 21:07