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Mons. Samuel Kleda alla conferenza sulla Bibbia in Camerun Mons. Samuel Kleda alla conferenza sulla Bibbia in Camerun 

Camerun: priorità alla formazione di catechisti

Evangelizzazione carente e pochi catechisti. Al 42.mo seminario dei vescovi affrontate le problematiche della catechesi nella società camerunense, in crisi soprattutto nelle regioni anglofone. Mons. Kleda esorta al dialogo per una pacifica convivenza

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Occorre rivedere i metodi e gli strumenti della catechesi ed è necessario esplorare nuove strade come quelle del mondo digitale, delle reti social e dei media. È quanto è emerso la scorsa settimana a Yaoundé al 42.mo seminario dei vescovi del Camerun sul tema “La catechesi nella Chiesa del Camerun: lo stato della questione”. I presuli, riferisce Cameroon Tribune, hanno evidenziato che è necessario l’impegno di tutti i fedeli nell’annuncio del Vangelo e che occorre aprirsi alla grazia dello Spirito Santo. La catechesi è parte integrante della missione dell’evangelizzazione, sottolineano; missione che Cristo ha affidato ai suoi apostoli e che oggi deve impegnare vescovi, sacerdoti, religiosi, religiose e laici. Tuttavia i catechisti sono sempre meno, e quei pochi disponibili non dispongono di strumenti didattici. I catecumeni dunque non ricevono un’adeguata preparazione e hanno una scarsa padronanza della Sacra Scrittura. I catechisti, a loro volta, lamentano di sentirsi trascurati dai sacerdoti e dunque di non essere formati alla predicazione del Vangelo nelle famiglie.

Occorre una catechesi adeguata ai tempi moderni

“L’impegno nella catechesi si sta indebolendo di anno in anno ma la sua importanza è fondamentale” ha detto mons. Samuel Kleda, presidente della Conferenza Episcopale Nazionale del Camerun, mentre mons. Jean Mbarga, arcivescovo di Yaoundé, ha insistito sul ruolo che la Chiesa deve svolgere attraverso l’evangelizzazione e si è soffermato sul ruolo della catechesi nella società di oggi. Il presule ha rimarcato che c'è da tener presente soprattutto la crisi nelle regioni anglofone del Paese e in tal senso ha rimarcato che occorre saper vivere insieme nella diversità. Per mons. Mbarga c’è bisogno di una nuova catechesi, quella dei tempi moderni, e mons. Kleda ha aggiunto che per i camerunensi è tempo di smettere di uccidersi a vicenda per cercare vie di pace. “La catechesi deve convincere l'uomo – ha detto – essere una scuola di lezioni didattiche e forza vitale, in questo tempo del pensiero moderno, per una nuova ispirazione alla convivenza”. Il presidente della Conferenza episcopale ha esortato inoltre a porre fine alle violenze e a tornare al dialogo per l’instaurazione della giustizia, della riconciliazione, della solidarietà, cosa che necessita di una politica al servizio della pace.

Il 43.mo seminario dei vescovi nel 2020

A margine del tema centrale del seminario, i vescovi hanno parlato del Sinodo sui giovani svoltosi a Roma lo scorso ottobre, delle Giornate nazionali giovanili tenutesi a luglio a Garoua, di pastorale della famiglia e del documento di sintesi sulle elezioni presidenziali in Camerun previste il 7 ottobre. Infine è stata fissata la data del 43.mo seminario dei vescovi: si svolgerà nella diocesi di Obala dal 4 all’11 gennaio del 2020.

 

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17 gennaio 2019, 12:45