Giovane siriana lascia il suo Paese a causa della guerra Giovane siriana lascia il suo Paese a causa della guerra 

Terra Santa: appello dei patriarchi cattolici ai giovani

"Siate il cuore dei vostri Paesi, artigiani della loro storia, qualunque sia la crudeltà dei tempi e degli uomini" scrivono i patriarchi cattolici d' Oriente al termine della loro 26.ma riunione a Baghdad. Solidarietà al popolo palestinese e soddisfazione per la stabilizzazione in Siria ed Iraq

"Davanti alle difficoltà e alle sfide che affrontate a causa della situazione in Medio Oriente e per l'emorragia dell'emigrazione che minaccia il vostro avvenire e la presenza cristiana in tutto l' Oriente, siamo al vostro fianco e condividiamo il vostro dolore. Puntiamo insieme a voi a un domani brillante che potrebbe non esserci senza la vostra presenza. Vi assicuriamo che lavoreremo insieme affinché possiate resistere e restare nella vostra terra": è quanto scrivono i Patriarchi cattolici d'Oriente al termine della loro 26ª riunione che si è svolta a Baghdad, dal 26 al 30 novembre e dedicata ai giovani come "segno di speranza in Medio Oriente".

Esortazione ai giovani a restare saldi nella fede e nelle loro terre

Nel comunicato finale, diffuso ieri dal Patriarcato caldeo della capitale irachena, i patriarchi esortano i giovani a "restare saldi nella fede e nelle loro terre" e al tempo stesso a "contribuire alla costruzione" dei loro Paesi. "Siamo un piccolo numero - affermano i Patriarchi ripetendo quanto già scritto in una loro lettera diffusa a Pentecoste di quest' anno - Cristo ci dice che siamo 'sale, luce e lievito', e noi siamo una Chiesa di martiri. Credete e amate come Dio ama tutta la sua creazione. Siate credenti forti nel vostro amore e costruttori delle vostre terre d' origine con tutti i vostri compatrioti, partecipando alle sofferenze e ai sacrifici, per assicurare prosperità e vita. Siate il cuore dei vostri Paesi, artigiani della loro storia, qualunque sia la crudeltà dei tempi e degli uomini".

Solidarietà al popolo palestinese

I patriarchi nel loro messaggio, confermano la loro solidarietà al popolo palestinese, “piegato – affermano - dall’occupazione e che sospira perché la situazione è stagnante. Chiediamo alla comunità internazionale di sostenere la Palestina nel quadro dei ‘Due Stati’ e di rimpatriare i profughi palestinesi. Ribadiamo il nostro totale rifiuto di Gerusalemme quale capitale d’Israele, che vi si trasferisca l’ambasciata degli Stati Uniti e che si faccia di Israele uno Stato nazionale per gli ebrei”.

Soddisfazione per stabilizzazione di Siria ed Iraq

Nel messaggio inoltre, i patriarchi fanno il punto Paese per Paese del Medio Oriente esprimendo, per la Siria, “soddisfazione per la stabilizzazione di molte sue parti e la speranza è che presto tutta la nazione possa essere pacificata” con il ritorno di profughi e rifugiati così da sostenere il percorso di “unità nazionale”. Soddisfazione anche per l’Iraq, dove si respira un’atmosfera “positiva” grazie all’elezione del Presidente della Repubblica e delle altre cariche istituzionali. Tuttavia i patriarchi ribadiscono “la necessità di sradicare il pensiero oscurantista di Daesh”.

Plauso al Libano e richieste all’Egitto

Plauso al Libano per l’accoglienza offerta ai profughi e rifugiati siriani condito con la speranza che si possa formare a breve un nuovo Governo. Nel messaggio si chiede all’Egitto di “rinnovare il discorso religioso e modernizzare i curricula scolastici in modo da garantire l’uguaglianza e fondare il futuro sulla cittadinanza e lo spirito di fratellanza tra tutti gli egiziani”. Ribadita “la solidarietà alle famiglie dei martiri” e la convinzione che “l’Egitto rimarrà il modello di apertura e resistenza di fronte a tutti gli estremismi”. La prossima riunione dei patriarchi si terrà al Cairo, ospitata dal Patriarcato copto-cattolico, dal 25 al 29 novembre 2019. (Agenzia Sir)

 

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06 dicembre 2018, 07:20