Monaci trappisti di Tibhirine in Algeria Monaci trappisti di Tibhirine in Algeria 

L’Algeria si prepara alla beatificazione dei 19 martiri cristiani nella diocesi di Oran

Il rito l'8 dicembre, in terra algerina, vuole fare memoria del volere di quanti sono voluti restare a fianco della gente, pagando con la loro vita, negli anni del terrorismo islamico, fra il 1994 e il 1996. Il vescovo di Oran, mons. Jean-Paul Vesco: evento inedito e segno di fraternità

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

“La celebrazione a Oran della beatificazione di mons. Pierre Claverie, dei sette monaci di Tibhirine e di undici religiose e religiosi è un avvenimento assolutamente inedito, non soltanto in Algeria, ma nella storia della Chiesa cattolica. Spero possa lasciare un grande segno di fraternità nel cielo di Oran per il mondo intero”: è l’auspicio del vescovo di Oran, mons. Jean-Paul Vesco, intervistato dal quotidiano El Watan. Il presule spiega che la scelta della sua diocesi, come luogo in cui l’8 dicembre, nella basilica di Notre-Dame di Santa Cruz, si svolgerà la cerimonia presieduta dal prefetto della Congregazione delle Cause dei Santi, il card. Angelo Becciu, è anzitutto formale, poiché fra i 19 martiri vi è mons. Claverie, che è stato proprio vescovo di Oran.

I prossimi beati sono restati accanto al popolo algerino anche a costo della loro vita

Ma c’è anche un’altra motivazione: mons. Claverie è stato ucciso nella notte dell’1 agosto 1996 da una bomba fatta esplodere davanti l’episcopio; “il suo sangue si è mescolato con quello di un giovane musulmano di Sidi Bel Abbès, Mohamed Bouchikhi”, suo autista. Questo segno, per mons. Vesco, è carico di significato, che viene sottolineato dal fatto che le beatificazioni avverranno a Oran. I vescovi dell’Algeria auspicavano proprio di poter vivere la beatificazione nel Paese, anche per fare memoria della volontà di questi 19 membri della Chiesa di restare in Algeria, accanto al popolo algerino – che amavano e che li amava – a costo della loro vita.
 

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30 ottobre 2018, 08:53