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Vescovi Colombia: abusi, da riunione col Papa verrà rinnovamento

Intervista al segretario generale dei vescovi colombiani, mons. Álvarez Botero, in vista della riunione in Vaticano, a febbraio 2019, dei presidenti delle Conferenze episcopali dedicata al tema della protezione di minori e adulti vulnerabili

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Una riunione con i presidenti delle Conferenze episcopali della Chiesa cattolica sul tema della protezione di minori e adulti vulnerabili. È quella che Papa Francesco la scorsa settimana - al termine dell’incontro col cosiddetto C9, il gruppo di porporati al quale lo stesso Pontefice ha affidato il compito di aiutarlo nella riforma della Curia e nel governo della Chiesa universale - ha convocato in Vaticano dal 21 al 24 febbraio 2019. Immediate le reazioni in tutto il mondo. L’appuntamento “ci incoraggia a lavorare ancora di più sul tema dello sradicamento degli abusi sui minori e sugli adulti vulnerabili nella vita della Chiesa”, spiega il segretario generale della Conferenza episcopale della Colombia e vescovo ausiliare di Medellín, mons. Elkin Fernando Álvarez Botero (Ascolta l'intervista a mons. Álvarez Botero).

Un lavoro migliore di prevenzione

I vescovi colombiani, guidati dall’arcivescovo di Villavicencio, mons. Óscar Urbina Ortega, ribadiscono che tali azioni sono “veramente gravi”, costituiscono “un crimine terribile per la vita della società” e “non devono esistere più nella vita della Chiesa”, aggiunge mons. Álvarez Botero. “Le diocesi e le giurisdizioni ecclesiastiche della Colombia - sottolinea il segretario generale della locale Conferenza episcopale - hanno già adottato delle misure, ma è sempre necessario rivedere i protocolli e tutto quello che facciamo, perché l’evoluzione della situazione ci chiede di essere attenti ai nuovi segni, anche per compiere un lavoro migliore di prevenzione. Dunque, dalla riunione dei Papa con i presidenti delle Conferenze episcopali, trarremo pure - prosegue - un rinnovamento per tutto ciò che già facciamo. La riunione ci darà altri punti di vista: contiamo su questo incontro per realizzare cose concrete, non solo per affrontare i problemi, ma soprattutto per fare prevenzione nella tutela delle vittime”.

Un segno di sinodalità

Riguardo all’accoglienza tra i fedeli della decisione di Francesco, il vescovo ausiliare di Medellín riferisce che i colombiani hanno capito come la Chiesa voglia agire: “il Papa è stato chiaro nel dire che la Chiesa deve seguire la linea della ‘tolleranza zero’ in questi casi”. “Penso - conclude - che i fedeli abbiano ricevuto questo segno di sinodalità, del fatto che possiamo dare un segnale insieme, tutti i vescovi, i pastori della Chiesa, nella lotta nel campo degli abusi”.

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19 settembre 2018, 15:24