Messa di Papa Francesco in Colombia Messa di Papa Francesco in Colombia 

La Colombia ricorda la visita del Papa: vescovi, camminiamo insieme

Al termine di un mese di celebrazioni per ricordare la visita di Francesco in Colombia, nel settembre 2017, i vescovi locali in un messaggio ricordano l’esortazione del Papa: “Non possiamo fermarci” nell’impegno per la pace e la fraternità

Giada Aquilino - Città del Vaticano

Da “Facciamo il primo passo” a “Continuiamo a camminare insieme”: dal motto del viaggio apostolico del Papa in Colombia, dal 6 al 10 settembre 2017, prende corpo l’esortazione della Conferenza episcopale del Paese latinoamericano, ad un anno dalla visita di Francesco e quando ne sono trascorsi cinquanta da quella del 1968 di Paolo VI, la prima di un Papa in America Latina. Il presidente dei vescovi colombiani, l’arcivescovo Oscar Urbina Ortega, al termine di un intero mese di celebrazioni - liturgie, eventi, un concorso fotografico, concerti, spettacoli teatrali - per ricordare la presenza del Pontefice a Bogotá, Villavicencio, Medellín e Cartagena, ha infatti reso noto ieri un messaggio a nome dei presuli. Nel documento, dal titolo "Frutti e impegni della visita", si ricordano tra l'altro ai fedeli le parole di Francesco al momento di lasciare la terra colombiana. “Non possiamo fermarci”, disse il Papa esortando all’incontro con gli altri, nella ricerca dell’armonia e della fraternità. I vescovi evidenziano quindi i semi di “allegria, speranza, riconciliazione e pace” lasciati un anno fa al Paese.

La grazia trasmessa dal Papa non è finita

Passando in rassegna tutti gli appuntamenti di Francesco nelle quattro tappe del viaggio, la Conferenza episcopale parla dei frutti generati dalle parole di Francesco, capaci di creare una coscienza sul vero significato della pace che, scrivono i vescovi, “non è un documento” ma la costruzione “di una nuova società” per il “bene di tutti”, non dimenticando gli oltre 50 anni di guerra con le Farc, i negoziati avviati con le Eln, la lotta di diversi gruppi ancora in armi. “La Chiesa della Colombia vuole che la gente senta vivi le parole del Papa e il suo messaggio: questa grazia non può finire, ma deve essere continua spinta per lavorare per un Paese migliore, riconciliato e in pace”, spiega il segretario generale della Conferenza episcopale della Colombia e vescovo ausiliare di Medellín, mons. Elkin Fernando Álvarez Botero. “Il Papa - prosegue il presule - ci ha parlato chiaramente della necessità di continuare a lavorare sempre per la pace. Ci sono e ci saranno senz’altro delle difficoltà, però abbiamo bisogno di essere forti e perseveranti in questo lavoro per la riconciliazione. Niente giustifica l’odio e la vendetta: queste parole devono essere una continua guida”, aggiunge il vescovo ausiliare di Medellín (Ascolta l'intervista a mons. Álvarez Botero).

Un appello all'aiuto per i venezuelani in fuga

Da Catagena il Papa rivolse un pensiero anche ai venezuelani in fuga dal loro Paese, trovando rifugio spesso proprio in Colombia. I vescovi locali, nel quadro delle celebrazioni per una anno dalla visita di Francesco, organizzano per l’inizio di ottobre un torneo di calcio per 600 sacerdoti a Cúcuta, nel dipartimento di Norte de Santander, al confine col Venezuela. “La Chiesa - riferisce il segretario generale della Conferenza episcopale - sta lavorando molto per le necessità dei venezuelani che arrivano, con tante iniziative. L’incontro di calcio vuole dare visibilità all’impegno in atto ma anche fare un appello affinché in molti aiutino i fratelli venezuelani in difficoltà”.

Pace tra i colombiani

La Colombia, nel corso dell’ultimo anno, ha votato per il rinnovo del Congresso della Repubblica e ha scelto un nuovo presidente, Iván Duque. Il Santo Padre sottolineò la necessità di lottare contro l’illegalità, le ingiustizie, la corruzione, il narcotraffico, la cultura dello scarto. “Anche la Chiesa si è interessata nel proporre il medesimo messaggio ai nuovi governanti”, ribadisce il presule che ricorda pure come il Pontefice abbia spiegato che “la lotta contro queste piaghe non è solo del governo, ma è di tutti: tutti dobbiamo fare qualcosa per avere riconciliazione, benessere integrale, concordia e - conclude - pace tra di noi”.

 

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Le commemorazioni del viaggio papale in Colombia
21 settembre 2018, 08:00