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Papa Francesco con don Pasqualino Di Dio, fondatore della Piccola Casa della Misericordia di Gela Papa Francesco con don Pasqualino Di Dio, fondatore della Piccola Casa della Misericordia di Gela

A Piazza Armerina dal Papa i volontari della Casa della Misericordia

A Piazza Armerina, prima tappa sabato della sua visita pastorale che lo porterà poi a Palermo, ad accogliere il Papa Francesco, ci saranno anche i volontari e gli assistiti della Piccola Casa della Misericordia di Gela. La struttura, nata grazie all’iniziativa di don Pasqualino Di Dio, è frutto di un’idea del Pontefice

Tiziana Campisi – Città del Vaticano

Era il 2 aprile del 2013, don Pasqualino Di Dio, sacerdote della diocesi di piazza Armerina, dopo l’incontro casuale con Papa Francesco durante la prima Messa pubblica celebrata a Sant’Anna in Vaticano il 17 marzo, viene ricevuto in udienza. Al Pontefice racconta la realtà sociale della Sicilia sudorientale e il dramma degli sbarchi dei migranti. Francesco lo esorta a dar vita a una Casa che fosse segno della misericordia di Dio. Quella Casa oggi è la Piccola Casa della Misericordia, a Gela. Don Pasqualino la consegnerà idealmente nelle mani del Papa sabato mattina a piazza Armerina, quando arriverà in Sicilia per la visita pastorale nella ricorrenza del 25.mo anniversario della morte di p. Pino Puglisi, beato.

I servizi della Piccola Casa della Misericordia

La Piccola Casa della Misericordia voluta dal Pontefice ha una mensa e un dormitorio e grazie ai suoi circa 150 volontari offre supporto ai detenuti del carcere di Gela, consulenze professionali, servizi di mediazione familiare, assistenza scolastica ai bambini. Ha un poliambulatorio e un centro di ascolto, raccoglie alimenti invenduti, distribuisce generi alimentari, gestisce emporio di indumenti e una lavanderia. Opera in sinergia Caritas diocesana, istituzioni locali, parrocchie e associazioni cercando di rispondere ai disagi sociali, dovuti anche al processo di deindustrializzazione legato alla crisi del polo petrolchimico gelese, unica grande realtà industriale della provincia di Caltanissetta.

Sull’esempio della spiritualità di santa Faustina Kowalska e san Giovanni Paolo II

La Casa di Gela è anche un segno del Giubileo della Misericordia, ha ampliato le sue attività infatti nel 2016, l’anno santo voluto da Papa Francesco a Roma e nelle Chiese locali perché la Chiesa potesse offrire più fortemente i segni della presenza e della vicinanza di Dio nel mondo contemporaneo. La struttura è inoltre frutto del “Movimento fraternità apostolica della Divina misericordia”, fondato nel 1996 dallo stesso don Pasqualino, e dell’associazione “Dives in misericordia”, vuole attualizzare il messaggio biblico della misericordia di santa Faustina Kowalska e san Giovanni Paolo II e intende essere una risposta alle continue sollecitazioni di del Papa ad andare verso le periferie esistenziali dell’uomo.

La trepidazione dei volontari della Casa che incontreranno il Papa

“Il nostro cuore è nella gioia – afferma don Pasqualino di Dio, in una nota diffusa alla stampa – perché Francesco viene nel cuore della nostra Sicilia a trovare i suoi figli e a confermarli nella fede e nella carità. Penso che la visita del Santo Padre tra noi, più che essere un premio, è una sfida, un incoraggiamento – prosegue don Pasqualino – è tendere la mano verso ciascuno di noi, perché i deboli possano sentirsi consolati, gli afflitti possano guardare l’avvenire oltre la siepe dello sconforto e della loro debolezza; coloro che servono la cosa pubblica pensino al bene comune e non al proprio, con un’attenzione particolare alla nostra terra, alla nostra Gela”. Don Pasqualino spiega che, pur se ricca di risorse, Gela è una città dove manca il lavoro e la povertà avanza sempre più, dove è aumentato il numero dei decessi per tumori e varie malattie e diverse famiglie e tanti giovani hanno scelto di trasferirsi altrove.

Le aspettative per la visita del Pontefice

“Attendiamo che il Santo Padre incoraggi tutta la comunità ecclesiale e civile; rincuori a fare di un popolo una vera famiglia; animi i giovani a non arrendersi e a non arretrare sul versante dei valori – dice don Pasqualino –. Noi dobbiamo dire grazie a Papa Francesco, perché ci sta portando verso terre nuove, cieli nuovi, verso l’essenzialità del messaggio evangelico. La sua visita è la visita del Signore, e anche se breve, rimarrà impressa per sempre nella nostra storia sperando possa essere balsamo che lenisca le ferite, incoraggi a valorizzare le risorse che la nostra terra custodisce e ci porti verso nuovi sentieri di speranza e di comunione”. Don pasqualino Di Dio, insieme ai volontari e a quanti ricevono assistenza dalla Piccola Casa della Misericordia di Gela, saranno a Piazza Armerina sabato per accogliere il Papa ed offrirgli dei doni: una casula, un quadro e la poltrona dove siederà per rivolgere la sua parola, ai fedeli.

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12 settembre 2018, 12:48