Giornalisti digitali, ma con verità, professionalità e rispetto della persona

Il Meeting dei giornalisti cattolici di Grottammare apre anche ai colleghi laici e sbarca a Roma, sul tema “Umanità aumentata, quale visione dell’uomo per l’epoca moderna”. L’ udienza con Papa Francesco e il dibattito alla Pontificia Università della Santa Croce

Alessandro Di Bussolo – Città del Vaticano

Le nuove tecnologie stanno dando all’uomo maggiori possibilità di esprimersi in diversi ambiti della vita, portandolo così ad avere un’umanità aumentata. Come cambia allora la visione dell’uomo in ambito ecclesiale, politico e sociale? Ne discutono i giornalisti protagonisti del V “Meeting nazionale giornalisti cattolici e non”, che si tiene oggi a Roma, nella sede della Pontificia università della Santa Croce, sul tema “Umanità aumentata, quale visione dell’uomo per l’epoca moderna”.

I tre pilastri di Papa Francesco per un buon giornalismo

Questa mattina un gruppo di giornalisti, con i loro familiari, ha partecipato all’udienza generale di Papa Francesco, che li ha salutati al termine della catechesi. Alessandra Ferraro, giornalista Rai, vicecaporedattore della sede regionale della Valle d’Aosta, che presenta i relatori del Meeting, ricorda i tre i punti chiave che Papa Francesco ha sottolineato nel suo incontro coi giornalisti italiani del settembre del 2016: “Amare la verità, che è alla base della nostra professione, vivere con professionalità e in particolar modo rispettare la dignità umana”.

Non restare sulla superficie delle cose

“Questi tre pilastri, dice Francesco, sono la chiave del buon giornalismo di oggi, fatto con le nuove tecnologie. Queste possono esserci di aiuto, e oggi ne discutiamo al Meeting nazionale dei giornalisti cattolici e non, ma ci deve sempre essere un lavoro di discernimento, non restare sulla superficie delle cose, non passare le veline, non lanciare dei post ma approfondirli”.

Conoscere la grammatica delle nuove tecnologie

Vincenzo Varagona, giornalista Rai nella sede delle Marche, aggiunge che “E’ indispensabile andare in profondità, conoscere bene la grammatica di questi mezzi, che varia da strumento a strumento, e questo non è stato ancora ben percepito, spesso si utilizzano i vari strumenti con la stessa metodologia, ma ognuno ha invece la sua specificità”.

Un Meeting che cresce ogni anno 

Questo è il quinto appuntamento di un Meeting nato nel 2013 a Grottammare, sulla costa marchigiana, come punto d’incontro per i giornalisti cattolici e gli operatori della comunicazione dei media della Conferenza episcopale italiana, e che ha raccolto via via sempre più adesioni. Simone Incicco, fondatore e responsabile organizzativo, racconta così le motivazioni degli inizi. “Il Meeting nasce cinque anni fa sulla spinta comunicativa di Papa Francesco che era stato da poco eletto Pontefice. Insieme ad un amico giornalista riflettevamo su come il Papa avesse una forza comunicativa che forse al mondo cattolico della comunicazione mancava, quindi abbiamo pensato di progettare un appuntamento rivolto ai giornalisti cattolici”.

Non possiamo essere solo dei "passaveline"

“Ogni hanno abbiamo più adesioni - racconta ancora Incicco - e al quinto anno abbiamo deciso di venire a Roma, per ringraziare per il servizio che porta avanti per la Chiesa, e per aver dato impulso alla nascita del Meeting”. Anche sul volo di ritorno dall’Irlanda “il Papa ci ha richiamato alla nostra professionalità, per il nostro bene, infatti siamo chiamati a verificare le notizie, a mostrare la nostra professionalità, a non essere semplici passaveline ma ad andare a fondo alla notizia, per far sì che attraverso le fonti corrette possiamo pubblicarla dando una giusta informazione”.

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Momenti del "Meeting dei giornalisti cattolici e non"
12 settembre 2018, 15:07