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Chiara Corbella Petrillo Chiara Corbella Petrillo

Chiara Corbella, il 21 settembre apre la Causa di beatificazione

La Basilica di San Giovanni in Laterano ospiterà tra una dozzina di giorni l'avvio ufficiale del processo di Beatificazione di Chiara Corbella Petrillo, la giovane mamma spentasi nel 2012 dopo aver rifiutato le cure che avrebbero messo a rischio la nascita di suo figlio

Alessandro De Carolis – Città del Vaticano

La data era attesa con pace, come quando si aspetta di conoscere il momento giusto per iniziare una cosa comunque sicura. E pacifica è da anni la certezza di quelli che l’hanno conosciuta direttamente e non: Chiara Corbella Petrillo è una Santa. Dal 21 settembre questa convinzione comincerà a poggiare, oltre che sulla voce del cuore, su documenti e testimonianze del processo di Beatificazione che il cardinale vicario, Angelo De Donatis, aprirà nella Basilica di San Giovanni in Laterano, scelta per contenere la folla che si immagina verrà a festeggiare l’avvenimento.

Fede e coraggio

L’altra data risale al 2 luglio scorso, giorno della pubblicazione dell’editto col quale il vicario di Roma ricordava la figura di Chiara, “laica e madre di famiglia”, “sposa e madre di grande fede in Dio”. La sua storia è ormai nota. Il matrimonio con Enrico nel 2008, due gravidanze concluse con la morte subito dopo la nascita dei loro figli, l’attesa del terzo, Francesco, bimbo sanissimo, laddove a sapere di non esserlo stavolta è lei, Chiara, che scopre di avere un cancro alla lingua. La cura, e dicono, può portare frutto ma rischia di pregiudicare la salute del bimbo che porta in grembo. Chiara, ed Enrico con lei, non ha dubbi. Non baratterà per se stessa la vita di Francesco anche se questo dovesse, come accadrà il 13 giugno 2012, costarle la sua di vita.

Il quotidiano che fa santi

Parlando con Vatican News all’indomani del 2 luglio, il postulatore della Causa, padre Romano Gambalunga, sottolineava come la vita di Chiara Corbella non avesse registrato lungo i suoi 28 anni “nulla di straordinario nelle espressioni esteriori”.

Chiara non era “nata” santa, lo è diventata al passo della “quotidianità”, con i gesti che tutti fanno, però illuminata da una presenza di Dio “cercata e amata”, condivisa “con altri fratelli, con gli amici: ed è questo – affermava – che rende bella, eloquente e affascinante la sua vita”.

Insieme all'altare

Neanche il marito di Chiara, Enrico Petrillo, pensava di convivere con una santa. O forse sì, ha confessato in una intervista ai nostri microfoni un paio di mesi fa. Nel senso di una “intuizione”, diceva, avuta “negli ultimi mesi di vita”, suggerita dalla serenità, anzi dalla gioia, fuori del comune che aveva preso a irradiare da una donna consapevole di dover morire. Una pienezza di vita inspiegabile senza dilatarla alla dimensione della grazia.

Sembrerebbe “che Chiaretta in cielo era necessaria”, osservava con una tenerezza nuova. “E in cielo sta facendo tanto bene. Questa freccia l’abbiamo scoccata insieme, no? E quindi la sua gioia è la mia”. Insieme, 10 anni fa, il 21 settembre, salivano all’altare per sposarsi. Insieme, tra meno di due settimane, Enrico accompagnerà Chiara all’altare per una seconda, straordinaria, volta.

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09 settembre 2018, 12:55