Cerca

Suore indiane in preghiera Suore indiane in preghiera 

India: dieci anni fa la più grande violenza anti-cristiana

La testimonianza di mons. John Barwa, arcivescovo di Cuttack Bhubaneswar, in occasione del decimo anniversario delle violenze nello Stato di Orissa, il più grande massacro di cristiani nella storia dell’India

Luisa Urbani e Robin Gomes – Città del Vaticano

Era il 25 Agosto 2008 quando i radicali indù sferzarono il più violento attacco contro i cristiani mai avvenuto in India. A distanza di dieci anni dalle violenze, l’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar è rimasta vicina alle vittime ed ha combattuto per ottenere giustizia per tutti coloro che hanno sofferto.

La strage

“L' attacco disumano ai cristiani rimarrà un punto nero nella storia dell'India indipendente. Ciò che è stato straziante è che il massacro degli innocenti è continuato senza sosta per mesi. Gli aggressori hanno distrutto vite umane e demolito chiese, case, scuole, ospedali e uffici. Donne e ragazze sono state violentate”. Con queste parole, mons. John Barwa, arcivescovo dell'Arcidiocesi cattolica di Cuttack Bhubaneswar, ricorda a Vatican News la strage avvenuta 10 anni fa.

L’impegno dell’Arcidiocesi

“L’ obiettivo dell' Arcidiocesi – spiega  mons. John Barwa - è ricordare quello che è accaduto e ciò per cui ci stiamo battendo. Per questo sono state organizzate manifestazioni e celebrazioni. Vogliamo affidare tutto a Dio attraverso le nostre preghiere, confidando che ciò che per le persone può sembrare impossibile, non lo è per Dio, per Lui tutte le cose sono possibili”.

La Messa solenne

L' Arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, in collaborazione con la Conferenza episcopale indiana (Cbci) sta organizzando una Messa per ringraziare coloro che hanno testimoniato la fede con la loro vita. “Vogliamo pregare per il vero perdono, la riconciliazione e la pace” dichiara l'arcivescovo, invitando tutti a partecipare alla celebrazione del 25 agosto.

La fede è forte

Nonostante tutte le difficoltà, le persone non hanno perso la loro fede. “Posso dire – afferma ancora mons. John Barwa - che la fede della gente, qui a Orissa, si è arricchita, è maturata nella consapevolezza della situazione odierna rispetto a quella del passato. Le persone della comunità – prosegue - si sostengono l’un l’altra, diventando sempre più unite. La gente sta crescendo nella fede, il numero delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa sta aumentando. Questo è bellissimo. Siamo davvero grati al Signore perché  la fede dei cristiani è forte”.

L’impegno del governo

Mons. John Barwa, infine, sottolinea a Vatican News, che con l’amministrazione locale ci sono buoni rapporti. “Il governo ha dimostrato l'impegno a lavorare per la crescita e il progresso di tutti, indipendentemente dalla casta, dal credo e dal colore”:

Ascolta l'intervista, in inglese, a mons. John Barwa, arcivescovo dell'Arcidiocesi cattolica di Cuttack Bhubaneswar

R. - A distanza di dieci anni l’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar è rimasta vicina alle vittime ed è stato il primo motore per portare avanti un processo legale al fine di ottenere giustizia e riscatto per coloro che hanno sofferto. E a questo scopo abbiamo organizzato diverse manifestazioni, summit; abbiamo stilato memorandum, e al momento ci stiamo ancora battendo per ottenere giustizia. Oggi, più che mai rispetto al passato, desideriamo affidare tutto a Dio attraverso le nostre preghiere e le nostre suppliche, confidando nel fatto che, come ci dice la Sacra Bibbia: “Questo è impossibile agli uomini, ma a Dio tutto è possibile” (Matteo 19; 26). E l' arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar, in collaborazione con la Conferenza episcopale cattolica in India (Cbci), sta organizzando una Messa solenne per la riconciliazione, per portare sentimenti genuini di buona volontà e di ringraziamento per coloro che hanno testimoniato la fede, invocando la grazia che la Chiesa possa essere ancora più forte nella fede. Il 25 Agosto 2018, nel cortile della scuola di San Giuseppe, sarà celebrata la Messa a dieci anni dal massacro. E preghiamo Dio per un perdono sincero, per la riconciliazione e la pace.


Ci dica qualcosa del cambiamento e della trasformazione che è avvenuta, in particolare nella sua arcidiocesi, dove c’è stato l’epicentro di queste violenze: nel distretto di Kandhamal. Negli ultimi dieci anni quali cambiamenti ha visto nella Chiesa locale?


R. - Posso dire sinceramente che la fede della gente nel distretto di Kandhamal, qui a Orissa, si è arricchita, è maturata nella consapevolezza della situazione odierna rispetto a quella del passato. E le persone della comunità si sostengono l’una con l’altra, diventando sempre più unite nonostante le diverse confessioni. Questo è molto visibile, perché in dieci anni queste persone sono diventate sempre più un “cuore unico”, nonostante la diversità delle confessioni. Questi sono segni visibili. A livello sociale, la comunità sta crescendo perché si lavora molto duramente; a livello politico la gente è sempre più unita. Per quanto riguarda il lato economico, sono persone che lavorano duramente e si aiutano tra loro. A livello spirituale la gente è più forte, e, come afferma Tertulliano, è stato provato che “il sangue dei martiri è il seme per nuovi cristiani”. La gente sta crescendo nella fede, nella partecipazione e nella convinzione, così come aumenta il numero delle vocazioni al sacerdozio e alla vita religiosa. Tutto questo è bellissimo.
 

Grazie per aver letto questo articolo. Se vuoi restare aggiornato ti invitiamo a iscriverti alla newsletter cliccando qui

17 agosto 2018, 11:27