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Verso il Sinodo Giovani: sulle orme di san Benedetto per incontrare Francesco

Le testimonianze dei pellegrini della Diocesi di Brescia in cammino verso Roma

Luisa Urbani – Città del Vaticano

Anche la Diocesi di Brescia ha preso parte all' iniziativa della Conferenza Episcopale Italiana “Per mille strade”. Sono circa 60 i giovani che si sono messi in cammino per giungere l’11 agosto a Roma, dove si terrà l’incontro con Papa Francesco.

Le parrocchie coinvolte 

Sono ragazzi dai 18 ai 30 anni che provengono dalle parrocchie di Borgosatollo, Castenedolo e Mazzano e che domenica mattina sono partiti,seguendo le orme di san Benedetto. La prima tappa è stata a Subiaco, dove san Benedetto visse trent’anni. Altre tappe fondamentali del cammino saranno Guarcino e Vico nel Lazio, Collepardo e la Certosa di Trisulti, Casamari, Arpino e Monte San Giovanni, Le gole del Melfa, Roccasecca e Montecassino.

Silenzio e riflessione

Il pellegrinaggio dei giovani lombardi è scandito da momenti di preghiera e riflessione, ma anche dalla possibilità di dialogare con i sacerdoti presenti e da momenti di fraternità.“C’è un bel clima” racconta don Claudio Andreoletti, parroco di Mazzano. “Tutti i ragazzi stanno partecipando attivamente sia al canto che alla preghiera. Tra loro si percepisce il desiderio di silenzio, ma anche di pregare insieme. Diversi ragazzi – prosegue – hanno chiesto a noi sacerdoti di confessarsi. Il cammino sta aiutando i  giovani a riflettere e sviluppare un dialogo più profondo con noi accompagnatori, ma anche con il Signore”.

Aprire il cuore al Signore

“Il cammino offre ai giovani la possibilità di aprire i loro cuori. È importante perché è solo lì che possono incontrare le persone nel profondo e aiutarle. Tutto questo li aiuta a incontrare qualcuno di più grande”.

Elisa, 27 anni: “ Un’occasione di riflessione”

I giovani lombardi sono disposti ad affrontare la fatica pur di riscoprirsi e riscoprire il Signore. Tra loro c’è anche Elisa che, invogliata dalla testimonianza di un’amica, ha deciso di affrontare il suo primo pellegrinaggio. “Quando si decide di fare questa esperienza, si deve mettere in conto che si dovranno affrontare giorni faticosi, ma se uno ha un desiderio profondo è disposto a tutto. Questo cammino – prosegue - è anche la dimostrazione che non è vero che noi siamo, come molti credono, dei fannulloni senza stimoli. Ci sono moltissimi ragazzi, come me, che sono alla ricerca di qualcosa e sono desiderosi di prendere parte a iniziative come questa che per noi sono occasioni preziosissime perché permettono di trovare un po’ di silenzio. È un modo per staccarsi dalla quotidianità e per poter riflettere lontani da impegni quotidiani”.

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09 agosto 2018, 10:55