Le inquietudini di Sant'Agostino nel cuore di ogni uomo

Nonostante sia vissuto nel IV secolo, Sant’Agostino parla ancora all’uomo di oggi. La sua vita affascina per le vicissitudini e la singolare esperienza di Dio. Innumerevoli i suoi scritti e grande la sua opera pastorale da vescovo. Lo ricorda oggi il Papa in un tweet

Tiziana Campisi - Città del Vaticano

“Se il Signore ti ha dato ricchezze è per fare a nome suo tante opere di bene per gli altri” twitta oggi Papa Francesco commemorando Sant’Agostino, al quale si deve un grande contributo nel pensiero cristiano. Uomo colto, pensatore attento, capace di mettersi in discussione, Agostino ha scritto pagine miliari – in particolare ne “La Trinità” e “La città di Dio” – e il suo ministero episcopale è fra i più esemplari.

Le Confessioni diario della sua anima

Mosso dal cuore e dall’amore, inquieto ricercatore della Verità, è ancora un uomo attuale. A distanza di secoli, chi sfoglia le sue Confessioni può leggervi i propri interrogativi, trovarvi descritto il proprio stato d’animo smarrito di fronte agli eventi della vita, o scorgere quei conflitti fra fede e ragione che paiono irrisolvibili. “Ognuno, quando legge le Confessioni avverte che Agostino gli presta le parole – spiega padre Gabriele Ferlisi, agostiniano scalzo – e pensa: ‘Ma questo lo sento pure io’. E ciò perché Agostino parlava da cuore a cuore”.

Sant'Agostino ai giovani di oggi

Avendo vissuto il dramma della ricerca di senso e della Verità, Sant’Agostino è particolarmente vicino ai giovani di oggi. “Agostino incoraggia i giovani alla ricerca – afferma padre Gabriele – li invita a non mettere mai un punto fermo ai loro risultati, ad essere onesti di fronte alla Verità e ad accettarla una volta riconosciuta”. Cercare col desiderio di trovare e trovare col desiderio di continuare a cercare (De Trinitate 9,1,1): è una delle massime più note di Agostino, che ancora oggi esorta a non desistere nella ricerca di Dio.

Proiettarsi verso l'alto senza scoraggiarsi mai

“Puntare sempre in alto, non scoraggiarsi mai: questo è il consiglio di Sant'Agostino – sottolinea padre Gabriele –, il suo motto ‘Canta e cammina’ definisce proprio il suo modo di fare, che è un suggerimento per noi: mai essere ripiegati su sé stessi, proiettarsi sempre verso l’alto, essere sempre aperti alla trascendenza di Dio, al cuore di Dio”. Ma qual è stato il motore della conversione di Agostino? Conclude padre Gabriele Ferlisi: “Il grande ideale che ha toccato il cuore di Agostino e che lo stesso Agostino propone agli altri, è l’incontro con Cristo, colui che appaga i tutti desideri del cuore umano”.

Aggiornato alle 13.30

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28 agosto 2018, 08:00