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Maglietta con il logo del pellegrinaggio "Per mille strade" preparato per i ragazzi della Sicilia Maglietta con il logo del pellegrinaggio "Per mille strade" preparato per i ragazzi della Sicilia

Duemila giovani dalla Sicilia “PerMilleStrade” a Roma per incontrare il Papa

"I nostri ragazzi sono molto emozionati per questa esperienza di condivisione di fede e di cammino che fanno grazie al Santo Padre, in vista del Sinodo". Il racconto di don Gaetano Gulotta, responsabile dell’ufficio regionale per i giovani della Conferenza episcopale siciliana e le testimonianze dei ragazzi

Alessandra Zaffiro - Palermo

Sono oltre 1.600 i giovani che, provenienti dalle 18 diocesi  della Sicilia, si sono messi in cammino per raggiungere Roma e incontrare il Papa l'11 e il 12 agosto prossimi.  Tra i gruppi più numerosi 290 arrivano da Agrigento, 250 da Mazara del Vallo, 147 da Catania, 142 da Acireale, 106 da Caltagirone; e ancora 98 da Noto, 90 da Trapani, 82 da Palermo, 81 da Piazza Armerina, 65 da Ragusa, 46 da Patti, 50 da Siracusa e altrettanti da Nicosia, 34 da Monreale, 29 da Piana degli Albanesi, 12 da Messina, una decina da Cefalù e Caltanissetta. Tanti poi i gruppi e i movimenti che raggiungeranno direttamente Roma arrivando così a circa 2000 adesioni.

Adesioni e lavoro dei giovani

“Alcuni purtroppo non possono essere presenti perché vanno a lavorare nei lidi, nelle spiagge, nei ristoranti o come bagnini", spiega ai nostri microfoni don Gaetano Gulotta, responsabile dell’Ufficio regionale per i giovani della Conferenza episcopale siciliana. “Sapendo che la nostra terra di Sicilia - prosegue - è arida anche sul piano del lavoro ed essendo questo un periodo in cui si lavora tanto in quest’isola, molti ne approfittano per poter mettere qualcosa da parte soprattutto per gli studi”. (Ascolta l'intervista a don Gaetano Gulotta sul pellegrinaggio dei giovani)

Da Santo Stefano di Quisquina (AG) verso Roma

Prima di raggiungere Roma, ci ha raccontato don Carmelo Petrone, responsabile del Centro per la Cultura e la Comunicazione dell’arcidiocesi di Agrigento, i ragazzi provenienti dalle diocesi di Agrigento, Palermo, Mazara del Vallo, Monreale, Piana degli Albanesi e Trapani si stanno preparando all’incontro con Papa Francesco prendendo parte al pellegrinaggio regionale “Giovaninfesta” iniziato il 4 agosto a Santo Stefano Quisquina (AG) e dedicato all’itinerarium Rosaliae, percorrendo gli stessi luoghi attraversati intorno alla fine del 1100 dalla Santuzza, Patrona di Palermo. Nella Cattedrale di Palermo, a conclusione del percorso, avrà luogo una veglia di preghiera sulla tomba del Beato Pino Puglisi, ucciso in 'odium fidei' venticinque anni fa dalla mafia.

I giovani si confronteranno inoltre sul tema “Abitare la terra”. Si prende spunto, ha spiegato don Gulotta, “dall’epigrafe che Santa Rosalia scolpì a Santo Stefano Quisquina in cui si legge: ‘Io, Rosalia Sinibaldi, per amore del mio Signore, resto qui' ”. e vuol essere un messaggio di speranza che il Sinodo dei giovani vuole donare ai ragazzi siciliani che decidono di rimanere nell’isola.

Gabriele, 17 anni: ”Sto per fare un gran percorso della mia vita”

Gabriele, della Chiesa Maria Santissima del Rosario, appartenente alla Diocesi di Monreale, ha 17 anni, frequenta l’istituto industriale e, insieme ad altri tre ragazzi della sua parrocchia, parteciperà al pellegrinaggio. (Ascolta l'intervista a Gabriele sul pellegrinaggio dei giovani)
“E’ il mio primo pellegrinaggio - dice- sarà un’emozione importante, anche se sarà stancante, questa stanchezza sarà ripagata dalla felicità di vedere il Papa. E’ un’occasione per conoscere ragazzi di tutta l’Italia, conoscersi meglio, dirci cosa pensiamo. Sarà una comunità molto bella, una famiglia molto allargata, da Nord a Sud. Quando ho ricevuto il kit ho realizzato che sto per fare un gran percorso della mia vita, che ricorderò per sempre. E’ un percorso molto importante. Tutti dovrebbero fare un pellegrinaggio nella propria vita. Perché, per chi crede, fa crescere sia a livello spirituale che come persona”.

Tra i partecipanti anche un papà alla ricerca di Cristo 

Il papà di un ragazzo della parrocchia di don Gulotta, la chiesa Maria SS. Del Rosario, ha deciso di partecipare al pellegrinaggio perché è alla ricerca di che cosa significa ‘credere’ in Cristo Gesù. “Si definisce agnostico – racconta don Gaetano – e noi sappiamo che il camminare aiuta l’uomo a riflettere sulla sua vita. Il camminare in mezzo alla natura aiuta la riflessione, a guardare verso l’alto, verso il Creatore, aiuta a riflettere sul senso di questa Creazione ed è l’uomo che sta in mezzo a questa Creazione”.

L’esperienza dei giovani catanesi 

“Prima di partire abbiamo fatto una celebrazione del mandato e un momento di preghiera con il nostro vescovo, Salvatore Gristina - racconta don Antonio Portale, responsabile dell'Ufficio di pastorale giovanile della diocesi di Catania –. Faremo un pellegrinaggio semplice: partiamo il 10 sera in pullman, viaggeremo tutta la notte per arrivare a Roma l’11 mattina. Ripartiremo il 12 per Catania”. Tra i primi a ricevere il kit per i partecipanti al pellegrinaggio “Per Mille Strade”, i giovani catanesi che rappresentano una decina di parrocchie, partiranno insieme ad associazioni scout, il gruppo di Comunione e Liberazione ed altri movimenti.

“La fascia d’età varia dai 15 ai 30 anni - racconta don Antonio – ma gli adolescenti, i sedicenni in particolare, sono molto emozionati all’idea di incontrare Papa Francesco, sono in fermento per questa partenza. Quando ho consegnato loro la sacca con il kit, è stato come avessi consegnato chissà cosa, si sono emozionati al pensiero di andare ad incontrare il Papa, a sentire la voce del Papa e a confrontarsi con altri giovani d’Italia”. Un pellegrinaggio i cui frutti saranno condivisi una volta tornati a Catania.

Il logo della maglietta ideato da fra’ Massimo Corallo

Tutti i ragazzi siciliani avranno una maglietta di colore bianco con una foto di Papa Francesco tra i giovani, in cui si legge: “La Sicilia è qui!”. Il logo con due triangoli stilizzati che rappresentano l’isola è stato realizzato da fra’ Massimo Corallo, frate minore di Sicilia che vive a Catania nel convento di Santa Maria della Guardia: “Il logo è il frutto di una fusione – spiega fra’ Massimo – il primo è il logo nazionale dell’evento sopra il quale ci sono due forme della Sicilia perché, quando ci ritroviamo con tutti i giovani, siamo soliti dividere la Chiesa di Sicilia in occidentale e orientale, un po’ come anticamente erano Siculi e Sicani. Due Sicilie fuse sopra il logo nazionale che generano quasi un segnaposto di una mappa che indica dove è presente Papa Francesco insieme ai giovani, lui "che è la guida della nostra fede e del cammino di fede di questi ragazzi”.

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04 agosto 2018, 10:40